La nomina del commissario Scarso è ormai in scadenza. Naturalmente il suo mandato termina il prossimo 31 dicembre, ma come trapela dalla Regione non ci sarà, perché non ci può essere, nessuna proroga del mandato. Giovanni Scarso, oggi commissario della Provincia regionale di Ragusa, non aveva e non ha i titoli per ricoprire questo ruolo. Stranamente però dal maggio del 2012 ricopre indisturbato questo ruolo.
I commissari, siano essi destinati ad amministrare i Comuni o le Provincie, così come recita la l’art. 55 dell’Orel, posso svolgere questo ruolo solo se in passato hanno ricoperto ruoli dirigenziali in Regione o presso lo Stato. Scarso, nonostante il suo rispettabilissimo curriculum, non ha fatto nulla di tutto questo . Egli ha solo ricoperto, se si vuole, il ruolo di funzionario del Consorzio di Bonifica di Acate, che come tutti sanno non fa parte né della Regione né è annoverabile tra gli enti statali.
Come mai l’avvocato Scarso, riconosciuto giustamente come una persona rispettabile, ha accettato questo incarico? Poteva e doveva respingere l’offerta in quanto consapevole del suo status ed invece si è placidamente appropriato di un posto che non gli spettava.
Questo articolo non vuol essere un banale attacco alla persona di Giovanni Scarso, questo piuttosto è un atto di denuncia contro una nomina illegittima voluta, prima, da Raffaele Lombardo, l’allora presidente della Regione, e, poi, da Rosario Crocetta, che lo riconfermò nel suo ruolo di commissario.
I commissari hanno il delicatissimo ruolo di amministrare quegli enti che, per un motivo o per un altro, rimangono orfani della loro guida istituzionale, ma si sa, altrettanto bene, che i commissari sono diventati sempre più uno strumento di controllo politico/istituzionale. Grazie ai commissari i presidenti, di regione in questo caso, riesco ad estendere e consolidare la loro presenza e la loro influenza nei vari territori, determinando perciò la vita degli stessi.
Volendo aprire una parentesi appare quanto meno singolare il silenzio della stampa in merito a questa vicenda anche perché l’illecita nomina di Scarso apre adesso tutta una serie di questioni riguardanti la legittimità degli atti promulgati in quest’anno e mezzo di commissariamento, atti che andranno valutati singolarmente per constatarne la loro veridicità.