Riceviamo e pubblichiamo.
Il Consigliere Comunale indipendente Elisa Marino interviene sulla procedura di controllo che sarebbe stata avviata nei confronti del PAES, il Piano di attuazione per l’energia sostenibile, predisposto dal Comune di Ragusa.
L’istruttoria sarebbe stata avviata dall’Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici a seguito di un esposto presentato un esposto dall’Inaredis, il sindacato degli ingegneri e architetti liberi professionisti–dipendenti.
La vicenda presta il fianco alle critiche della Marino che già aveva espresso riserve sui requisiti di chiarezza e trasparenza dei bandi emanati dall’Amministrazione comunale retta dal sindaco Piccitto.
“In particolare, – afferma la Marino – così come spiegato dalla stessa Avcp, l’istruttoria tende a verificare le ragioni per le quali sono stati indicati requisiti di partecipazione escludenti, già in fase di acquisizione delle manifestazioni di interesse, nonché i criteri utilizzati per la determinazione degli stessi, stante la mancata indicazione del valore dell’affidamento. Infatti, l’avviso, come tra l’altro contestato nella segnalazione dell’Inaredis, prevede che per poter riscontrare la richiesta di manifestazione di interesse è necessario il possesso dei seguenti requisiti: ‘Avere effettuato nell’ultimo triennio servizi analoghi per Pubbliche amministrazioni locali; avere realizzato nel triennio 2010-2011-2012 un fatturato relativo ai servizi analoghi all’oggetto della manifestazione d’interesse, non inferiore a 80mila euro Iva esclusa’.
Tuttavia, la verifica della congruità dei predetti requisiti non risulta possibile perché, pur essendo richiamato l’articolo 125 del Codice dei contratti, che riguarda comunque acquisti in economia di valore inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, l’importo presunto del successivo affidamento non è stato indicato”.
“In pratica – continua il consigliere Marino – la predisposizione di requisiti del genere crea, tra l’altro, delle corsie preferenziali per imprese e professionisti che non solo, trattandosi di nuove professionalità, non possono essere dell’area iblea, con ciò escludendo di fatto la possibilità di garantire lavoro per le realtà locali, ma addirittura del territorio siciliano e meridionale in genere.
Così facendo, infatti, sarebbero favoriti i grandi studi professionali del Nord. Ecco perché ci sembra, al di là di tutto, una scelta politica penalizzante e che mortifica, soprattutto, i numerosi giovani professionisti della nostra realtà territoriale. Chiediamo, dunque, al sindaco Piccitto e all’Amministrazione comunale di rivedere il bando. Anche perché nello stesso non si chiarisce bene quali siano le regole di inclusione ed esclusione. L’unica certezza, al momento, è che non sembrano esserci regole certe. E poi, trattandosi di nuove professionalità, con tutta evidenza poco diffuse, è logico che con la previsione di determinate somme sono favoriti alcuni a dispetto di altri. E non certo i giovani professionisti. Non vorremmo che, alla faccia dei buoni propositi, sia già stato individuato qualcuno. E, in ogni caso, se l’Autorità ha deciso di intervenire significa che ha visto qualcosa di poco chiaro”.
Fonti vicine all’amministrazione ci confermano che la delibera è stata ritirata. Se così fosse ancora una volta l’amministrazione Piccitto dà di sé una pessima immagine. Non è la prima volta, infatti, che decide qualcosa, delibera e poi sull’onda delle polemiche ritratta tutto. Forse sarebbe il caso di ponderare un po’ di più le proprie scelte, così tanto per non mettersi alla berlina.