Se ci sembrava grave il fatto che la Cacioteca è chiusa da nove mesi per un guasto al sistema antincendio è a dir poco vergognoso ciò che si viene a scoprire con il comunicato stampa dei vertici del Corfilac, che provano a fare chiarezza.
Giovanni Mauro, lo scorso 3 gennaio, dirama un comunicato nel quale denunciava sostanzialmente due cose: la Cacioteca è chiusa da 9 mesi e pare siano scomparsi tutti i formaggi custoditi nella Cacioteca.
A quest’atto di denuncia risponde il vice presidente del Corfilac, Salvatore Barresi, non il presidente il quale non si espone, forse perché non potrebbe fare il presidente, in quanto non ha i titoli, non è un professore universitario. Comunque Barresi, con un’innocenza sconcertante afferma: “Nonostante la stessa Cacioteca sia stata sede di importanti convegni e manifestazioni di massa risulta ad oggi ancora priva di un regolare accatastamento, fase che non ha consentito di inoltrare l’istanza per l’agibilità dei locali stessi, in altre parole non è agibile”.
Cioé? Hanno avuto il coraggio, perché di coraggio si parla, di organizzare pure delle importanti kermesse in un locale che non è accatastato, che non è agibile, che non è abitabile. Ma se questo locale non ha un regolare accatastamento le paga le varie tasse come Imu, Tares, Irpef? Ma ancora se durante una di queste importantissime manifestazioni fosse caduta una parte del controsoffitto, come poi è avvenuto, e questo avesse colpito qualcuno dei presenti, i signori del Corfilac, hanno una minima idea in cosa sarebbero andati incontro?
A questa sconcertante nota del vice presidente Barresi, il senatore Mauro risponde : “sono rimasto sbigottito e sconcertato da queste dichiarazioni. Quanto afferma il vice presidente del Corfilac è ancora più grave di quanto il sottoscritto potesse immaginare. L’inagibilità della struttura è una condizione preesistente e non effetto del crollo del soffitto. Cioè la Cacioteca era inagibile già al momento della inaugurazione due anni fa. Grave, gravissimo!”.
Ma Barresi, non contento, dimostra pure di non sapere perchè la Cacioteca è rimasta chiusa da nove mesi, infatti, “il dr. Barresi – continua Mauro – imputa la causa del danno ad una infiltrazione d’acqua, vale a dire che l’impermeabilità della struttura alle piogge non sarebbe tale da mantenere l’ambiente asciutto, ma dalle informazioni che ho, invece, si sarebbe trattato di un malfunzionamento dell’impianto antincendio. Quindi una questione di ordinaria manutenzione, piuttosto che di costruzione dell’edificio in sé”.
In chiusura Mauro si pone una serie di domande, non propriamente retoriche, “se non ci fosse stato il problema all’impianto antincendio la Cacioteca sarebbe stata ancora aperta pur senza i necessari adempimenti burocratici? E se si fosse verificato un qualsiasi incidente durante una delle manifestazioni che lì si sono svolte, chi ne avrebbe risposto? Forse il dr. Barresi non si rende conto della gravità di quanto egli stesso ha ammesso nel suo comunicato stampa”. Ma il senatore Mauro, giustamcontinua a battere lì dove il dente duole, “dai vertici del Corfilac non c’è stata alcuna risposta su un’altra questione: i formaggi che fine hanno fatto? E’ vero che sono stati regalati? Ho saputo – continua il senatore – che anche una consistente fornitura di acqua minerale, donata da una nota ditta e messa a disposizione per essere usata durante gli eventi, è stata, invece, distribuita ai dipendenti. Capiamoci, si tratterebbe questo, se vero, di un eventuale danno economico di scarsa entità. Ma quello che disturba è il principio in sé. Preoccupa il metodo “privatistico” con il quale sarebbe gestito l’ente se queste voci venissero confermate”.
A tutto questo non c’è risposta, forse però fra qualche giorno, Barresi o chi per lui, uscirà con un’altra nota in risposta al comunicato stampa di Mauro grazie alla quale scopriremo delle nuove chicche sul Corfilac e sul “Tempio del Formaggio”, quello che, due anni fa, fu presentato come un’eccellenza del territorio.
“Ho l’impressione – conclude Giovanni Mauro – che si sia tentato di spegnere un incendio con la benzina. E’ necessario, a questo punto, che chi di dovere intervenga con delle indagini accurate”.