Abbiamo chiesto all’onorevole Innocenzo Leontini come si sente oggi a dover confrontarsi con due inchieste che ne mettono in discussione la sua moralità.
“Sono profondamente infastidito, ma anche angosciato da queste accuse destituite di fondamento, ma al contempo sono fiducioso di poter documentare la mia totale estraneità ai fatti. Per quanto riguarda il caso della Commissione invalidi civili credo che ormai siamo giunti all’epilogo, certo l’Autorità inquirente può ancora chiedere il rinvio a giudizio, però mi conforta leggere nell’ordinanza del Tribunale di Catania che decade il reato di associazione a delinquere, che è l’imputazione più grave sempre nella stessa ordinanza ad esser messo in discussione è l’intero impianto accusatorio”.
“Per quanto riguarda, invece, le accuse riguardanti le spese in Regione, la cosa che mi ha dato fastidio è stato leggere che io ero il capofila di queste spese pazze, c’è stato un accanimento nei confronti della mia persona e del mio operato non legittimato da nessun evento certo, ma anche su questo versante sono sereno, direi pure sollevato. Ieri, grazie a quell’interrogatorio mi sono spurgato della necessità di documentare tutto e di spiegare ai pm quale è la funzionalità istituzionale del gruppo parlamentare e quindi la natura di quei 75 mila euro. Ho documentato e spiegato tutto, ho spiegato come ognuna di quelle voci di spesa derivi dalla attività di rappresentanza, dal funzionamento e dell’organizzazione propria del Gruppo parlamentare. Infine, se per il cambiamento della temperie oggi si considera negativo ciò che sino a ieri era reputato giusto, se oggi, legittimamente, si cerca una maggiore sobrietà, specie nella classe politica, si devono cambiare ovviamente le regole. Non bisogna fare l’errore di perseguire i comportamenti, perché percepiti negativamente, anche quando questi sono perfettamente legittimi perché rispettosi delle leggi”.