La chiesetta della Madonna dei Miracoli conosciuta come la chiesetta “A Bbammina”, cioé della Madonna bambina, è in vendita. La notizia è di quelle clamorose ed estremamente interessanti, una chiesetta barocca, di pianta ottagonale, l’unica ad aver superato indenne il terremoto del 1693. Un bene monumentale del quale si era pure interessato il Comune qualche anno fa, poi per un motivo o per un altro, il proprietario non si era deciso a venderla. Esiste pure un progetto, commissionato dal Comune, agli inizi degli anni 2000, per una riqualificazione del sito, qualora la chiesetta fosse stata venduta, ma questo non avvenne mai ed il progetto giace sepolto in qualche cassetto di Palazzo d’Aquila.
Della chiesetta non se ne parlò più sino a quando un noto ristoratore della zona decise di spostare lì i locali della suo esercizio e più precisamente all’interno delle grotte adiacenti alla chiesetta. Un’operazione che suscitò non pochi mal di pancia. Ci furono pure delle manifestazioni contro, ma l’Amministrazione dell’epoca, il Genio civile e la Sovrintendenza decisero che non c’era nulla di male. Quell’operazione modificò la destinazione d’uso delle grotte, troncò, complice la realizzazione della circonvallazione di Ibla, la discesa dei miracoli, l’antico ingresso della chiesa, né modificò in qualche modo l’aspetto esteriore, anche a causa della scalinata costruita come ingresso al ristorante.
Ma lasciando stare queste polemiche, ormai più che datate, volenti o nolenti, la costruzione di quel ristorante ha dato lustro a quel luogo. Oggi, però, la messa in vendita della chiesa ha riacceso i riflettori su questo antico sito.
Pare che la chiesetta non faccia parte dei Beni Unesco, nonostante ciò che afferma l’ex ingegnere capo del Comune, Franco Poidomani. Ma nonostante ciò sia l’assessore regionale Rita Sgarlata che la sovrintendente ai beni culturali, Rosalba Panvini, si sono mostrate estremamente interessate. In fondo è un bene storico, in qualche modo fa parte del nostro patrimonio culturale e sarebbe un peccato perderlo. Se e qualora venisse acquistata dalla Regione o dal Comune potrebbe esser restituito alla cittadinanza, ma anche ai turisti, un pezzo importante della nostra storia, a patto che non rimanga l’ennesima opera incompiuta o una cattedrale nel deserto.