Agli occhi dei pochi automobilisti che transitano in centro storico, per corso Vittorio Veneto o via Sant’Anna, lo spettacolo di quella che, una volta, era la via principale della città è semplicemente desolante. Nelle prime ore del mattino la via Roma ha un aspetto spettrale, un deserto informe con le sue lunghe linee scure che sembrano incanalare verso una destinazione fatale. Nulla di diverso dallo strano silenzio che avvolge le persone lungo i viali di un cimitero, dove, però, riesce a sentirsi la vicinanza di quanti condannati in eterno.
Inevitabile andare col pensiero a quanti, negli anni, sono stati strenui sostenitori della chiusura della via e della sua trasformazione in isola pedonale: provvedimenti a non finire per limitare il traffico e guadagnare qualche ora sulle vasche dei giovani vitelloni ragusani che inondavano la via assieme a gente di ogni età, rendendo il tratto corso Italia – piazza Libertà un’arteria viva come nelle migliori tradizioni di città che si possano definire tali.
Non c’era ora del giorno in cui la via non fosse frequentata, dalle prime ore del mattino fino a tarda sera:bar, edicole, tabaccai, negozi eleganti. Questo scenario stride con quello offerto dalle foto che ci parla di una via quasi dimenticata, ammantata di perbenismo fautore di isole pedonali e di aria pulita, priva di smog, dietro cui si cela la squallida miseria di una situazione economica enormemente aggravata dalla crisi generale del momento. Il desiderio che, per anni, ha pervaso i ‘benpensanti’ ha portato alla situazione attuale, con un progetto di rifacimento della via che resta, in ogni caso, assai discutibile, tangibile e imperituro ricordo di una azione intelligente tesa allo sviluppo economico e al rilancio della vivibilità del centro storico, nel contesto di una politica ambientale al passo con i tempi, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Solo pensando a quanto incasserebbero bar, edicole, tabaccai, nelle prime ore della mattina a cui si riferiscono le foto, ogni giorno, si comprende come molte persone avranno acquistato il cervello all’IKEA e non sono riusciti a montarlo.