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Chiaramonte, Consiglio: si spacca la Commissione d’indagine

by Irene Savasta
9 Novembre 2018
in Politica
Chiaramonte, Consiglio: si spacca la Commissione d’indagine
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Presentata la relazione da parte della commissione d’indagine. Come si ricorderà, la commissione era stata nominata qualche consiglio fa per verificare la correttezza formale di una “manifestazione d’interesse” fra due cooperative per la gestione dei migranti e dei richiedenti asilo a Chiaramonte. La commissione era composta da tre consiglieri eletti a scrutinio segreto: Antonella Occhipinti (PD), Paolo Battaglia (Megafono) e Giovanni Vivera (Forza Italia). La commissione, però, si è sostanzialmente spaccata: i due consiglieri Battaglia e Occhipinti, infatti, hanno presentato una relazione, mentre il consigliere Vivera ha chiesto che fosse aggiunta una sua personale relazione perché: “Su alcune cose sono d’accordo, su altre no”. Procedendo in ordine cronologico, il consiglio si apre con le dichiarazioni preliminari. Prende la parola Dario Cutello (PD), che dichiara: “E’ stato portato alla mia attenzione il disagio che vivono i residenti di Contrada Dicchiara per la scarsa illuminazione pubblica. Sappiamo che in quella zona l’illuminazione è di competenza della Provincia. Ma ci sono cittadini, soprattutto i proprietari di attività commerciali, che si sentono insicuri. Vorrei che l’amministrazione si facesse carico di questo problema”. Subito dopo, prende la parola il consigliere Giuseppe Nicastro (lista Salvatore Nicosia): “Da qualche tempo i consiglieri comunali sono tartassati da continue missive del consigliere Vivera, che usa la carta intestata del Comune e il messo comunale per spedire lettere che, nella maggior parte dei casi, sono sciocchezze”. Vivera, subito insorge: “Non sono sciocchezze. Sono lettere dove si parla di giustizia e trasparenza”. Ma Nicastro, subito ribatte: “Io non voglio che mi siano mandate lettere dove Vivera scrive all’ONU, al presidente della Repubblica, a Chi l’ha visto e alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, dove parla di Martufello e del pomodoro”. Vivera, spiega: “Quella lettera è stata ironica, ma importante”. La lettera in questione, parlava un problema dibattuto per tanto tempo: l’assegnazione della stanza al presidente del consiglio Paolo Battaglia. Vivera, dichiara: “Nicastro è offensivo. Se non vuole ascoltare vada in bagno”. Nicastro, ribatte: “Hai scritto su carta intestata del Comune utilizzando anche il messo”. Il presidente, anche se chiamato in causa indirettamente, non risponde a Vivera e dichiara altro: “Do comunicazione di una nota. I capigruppo hanno indicato le cifre per attivare la diretta streaming e mandarla direttamente sul sito del Comune”. Ma Vivera, nonostante tutto, continua a chiamare in causa il presidente, citando un episodio avvenuto qualche giorno fa: i giovani radunati davanti al Comune che chiedevano un incontro con il sindaco. Vivera, sostiene che il presidente “E’ scappato”. Paolo Battaglia, però, non vuole evidentemente farsi trascinare in una bagarre e dichiara: “Non scenderò a provocazioni”.

LE RELAZIONI DELLA COMMISSIONE D’INDAGINE

Finite le dichiarazioni preliminari, il presidente dichiara aperta la discussione sulla relazione della commissione d’indagine. Il documento, piuttosto lungo, è stato letto in aula dal consigliere Antonella Occhipinti, presidente della commissione in quanto consigliere anziano. In parole molto semplici e riassumendo per grandi linee il documento presentato, si può dire che la commissione ha rilevato delle irregolarità durante lo svolgimento della manifestazione d’interesse: le irregolarità non sono emerse dai verbali ufficiali redatti in fase di gara, ma piuttosto dalle audizioni effettuate dalla commissione. Inoltre, il famoso protocollo d’intesa firmato dall’assessore allo sport Alessandro Cascone e dalla cooperativa risultata poi vincitrice della gara, sarebbe stato firmato prima della chiusura del bando, anticipando il risultato della gara. Purtroppo, però, l’assessore Alessandro Cascone stasera era assente, quindi al momento non si conosce la sua posizione in merito a questo aspetto. La relazione letta dalla Occhipinti, infine, rivolge un invito al consiglio a fare le opportune valutazioni in quanto il compito della commissione d’indagine termina con la relazione presentata in aula. Terminata la relazione della Occhipinti, Vivera legge la sua relazione aggiuntiva con questa dichiarazione: “Su alcune cose sono d’accordo, su altre no. Non avevo ancora letto la relazione ma immaginavo cosa avessero scritto”. Subito dopo, spiega le motivazioni che lo hanno portato a staccarsi dalla commissione: “La mia è una visione diversa, parte da un’altra angolazione. Perché la cooperativa che ha mandato la nota ai consiglieri, non ha sollevato questi dubbi nelle opportune sedi?”. Infine, aggiunge: “Le anomalie riscontrate sono ininfluenti ai fini della manifestazione d’interesse”. Vivera, durante la lettura della sua relazione, allude anche ad un incontro avvenuto in sede di commissione, incontro che poi è degenerato in una rissa verbale, tanto che vennero chiamati i Vigili. Inoltre, Vivera durante la sua relazione allude anche a possibili rapporti di parentela fra i membri del consiglio di amministrazione e alcuni consiglieri comunali. La discussione degenera: sia il presidente che il consigliere Occhipinti, negano di aver provocato Vivera. Vengono letti in aula anche i verbali redatti durante la riunione e la relazione dei Vigili Urbani, intervenuti per sedare gli animi. Vivera, viene redarguito da Cutello, che lo invita a leggere il verbale così com’è e a non dare una sua interpretazione. Occhipinti, dichiara: “Eravamo noi vittime della tua furia”. Nicastro, infine, aggiunge: “Il consigliere Vivera ha una spiccata capacità di farsi autogol in ogni occasione. Voglio ricordare a Vivera che lui siede in consiglio perché si è avvalso della facoltà di scindere la persona fisica da una società. Grazie a questo principio non è decaduto dalla carica di consigliere. Non esistono rapporti di parentela tali da creare conflittualità. Soprattutto, perché la cooperativa in questione fa volontariato. L’allusione che lui ha fatto non sta né il cielo né in terra”. Dopo aver terminato la discussione il segretario comunale, Maria Grazia d’Erba, spiega che la commissione si scioglie e, da stasera, il consiglio potrà effettuare le proprie valutazioni.

Tags: Chiaramonte Gulficommissione d'indagineConsiglio comunale

Irene Savasta

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