Sono stati una trentina i componenti della delegazione della Cna provinciale di Ragusa che hanno partecipato, martedì scorso, alla manifestazione promossa a Roma da Rete Imprese Italia. “Anche dal Ragusano – dicono il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari, e il segretario provinciale, Giovanni Brancati – abbiamo voluto dire basta ad una situazione sempre più precaria per le nostre imprese, chiedendo con forza l’adozione di provvedimenti concreti. E a partire da subito. La nostra partecipazione, considerando che arrivavamo dalla parte più a Sud dell’Italia, è da considerare nella maniera dovuta proprio per la sua consistenza. Anche dall’estrema periferia del nostro Paese, insomma, è arrivato una forte richiesta di cambiamento. Adesso ci attendiamo le risposte”. La piattaforma rivendicativa della manifestazione “Senza impresa non c’è Italia – Riprendiamoci il futuro” è stata condivisa in maniera totale dalla Cna provinciale di Ragusa. “Appoggiamo il fatto – dicono ancora Massari e Brancati – che non è più possibile continuare a fare i conti con un fisco che schiaccia imprese e famiglie e sottrae risorse allo sviluppo, che non è più possibile confrontarsi con quello che risulta essere un vero e proprio calvario burocratico, che non è consentito sopportare oltre una tassazione locale insopportabile. Chiediamo, insomma, interventi di forte impulso alla ripresa economica, chiediamo misure urgenti per consentire alle imprese di resistere alle difficoltà e tornare rapidamente allo sviluppo. In che modo ciò si può concretizzare? Che lo Stato saldi i suoi debiti con le imprese, che le banche ricomincino a investire sull’economia reale, che si tolgano vincoli e costi che pesano sul lavoro per potere assumere i giovani. Ecco, qualcosa di importante, allora, potrà accadere. Noi, intanto, ci riteniamo molto soddisfatti per la risposta che è arrivata dai nostri dirigenti che hanno partecipato, in maniera massiccia, alla giornata di protesta. Da rilevare come, dopo qualche decennio, è la prima volta che artigiani e commercianti scendono in piazza assieme per manifestare il proprio malessere e per avanzare delle proposte specifiche. A questo punto, l’auspicio è che il Governo in via di formazione possa recepire nel proprio programma le suddette istanze”.