Il Movimento 5 stelle ha deciso di proporre una modifica sostanziale al Regolamento comunale e quindi allo Statuto del Comune di Ragusa. Una riforma motivata da esigenze economiche, la quale, però, ha delle ripercussioni significative sulla vita democratica dell’Istituzione.
Le riforme riguardano il presidente del Consiglio, i Gruppi consiliari e le Commissioni.
L’articolo 8 del Regolamento comunale del 2010 stabilisce che la carica del presidente del Consiglio e del vice presidente cessa o per volontà dello stesso o la per la sua morte. La proposta dei Cinque stelle, invece, inserisce la possibilità che la carica venga revocata, per volontà dei 2/3 dell’Aula ovvero 20 consiglieri, il Movimento vanta 18 consiglieri. Questa modifica apparentemente innocua assume tutto un altro significato se la si legge alla luce di quelle voci, sempre più insistenti, che vorrebbero un rimpasto imminente. In tal caso, lo scranno della Presidenza del Consiglio diventerebbe un’ottima merce di scambio politico.
Arriviamo adesso alla vera rivoluzione pentastellata ossia quella che riguarda i Gruppi consiliari e le Commissioni.
Sino ad oggi il Regolamento stabilisce che ogni Gruppo consiliare deve essere composto da almeno due consiglieri, fatta eccezione per il Gruppo misto e per quei gruppi costituiti da quell’unico consigliere eletto. Ovvero se la lista “X” o il partito “Y” riesce ad eleggere un unico consigliere, questo costituisce, da solo, un Gruppo consiliare. Ed è proprio su questo punto che la proposta di riforma dei Cinque stelle si incardina.
Ricordiamo che ogni lista, così come ogni partito, rappresenta un determinato programma, dei valori e delle idee, in altri termini un preciso accordo con i propri elettori, grazie al quale, la lista o il partito, viene votato. Il Movimento 5 stelle propone, invece, che ogni Gruppo deve essere composto esclusivamente da almeno due consiglieri. Oggi in Consiglio sono presenti 8 Gruppi composti da un unico consigliere (Idee per Ragusa, Udc, Territorio, Megafono, Pdl, Ragusa Domani, Movimento Città, Movimento Civico Ibleo). Quindi, se la riforma passasse, queste liste dovrebbero accoppiarsi e da otto passerebbero a 4. Se Ialaqua, del Movimento Città, nonché il consigliere di minoranza più vicino ai Cinque stelle, decidesse di confluire nel Gruppo Misto, gli otto gruppi diventerebbero tre.
Ciò pone un sostanziale problema di rappresentanza, come e perché un consigliere, espressione di un determinato partito, debba associarsi ad un altro consigliere, che probabilmente è portatore di un altro programma, di tutt’altre idee.
L’ultimo articolo che vogliono abrogare è il numero 16. Ad oggi chiunque può partecipare alle Commissioni, i giornalisti, per esempio, ma anche i cittadini e le associazioni, magari perché direttamente coinvolte dai lavori della Commissione, con questa abrogazione, le Commissioni diventerebbero un istituto precluso a tutti. Tutto ciò in nome della democrazia e della trasparenza.
Come chiesto giustamente dal Movimento Cinque stelle rettifichiamo questo ultimo paragrafo, l’articolo 16 che voglio abrogare non è del Regolamento, come scritto, ma dello statuto e riguarda il “Difenzore civico”