Si era già avuta la sensazione che le sedute di Consiglio Comunale dedicate alle comunicazioni e alle interrogazioni potessero offrire spunti interessanti di dibattito.
La riprova si è avuta ieri, con una seduta del civico consenso animata da interventi autorevoli che hanno toccato nervi scoperti dell’attività amministrativa, a cui, per la maggior parte dei casi, non sono seguiti interventi, né di risposta, né per ribattere ai rilievi e alle dichiarazioni, anche pesanti, di qualche consigliere.
Solito cliché con le minoranze schierate, e la maggioranza in silente audizione che fa trapelare una rassegnata accettazione che trasforma le sedute ispettive nello spazio di sfogo esclusivo delle opposizioni.
La scelta dei consiglieri vicini all’amministrazione non è certo delle più felici, perché si traduce in una tacita accettazione degli strali lanciati dagli oppositori e fa intravedere una appiattita posizione a favore della giunta, senza spazio per nessun tipo di comunicazione o interrogazione, ancorchè costruttiva.
Quasi un timore di toccare argomenti delicati, nemmeno preventivamente concordati.
La seduta ispettiva si trasforma quindi, grazie anche all’abilità politica di ben definiti consiglieri, in uno show orchestrato dai componenti le opposizioni, favorito dalla mancanza di contraddittorio.
Un diluvio incontenibile di rilievi, anche pesanti, mossi all’indirizzo dell’amministrazione.
Ha iniziato Sonia Migliore che ha fatto appello a tutta la minoranza per una mobilitazione contro ogni tentativo di mettere il bavaglio ad ogni tipo di opposizione, criticando le azioni di censura dei grillini non tanto per il metodo utilizzato, quanto per il fatto di non considerare il merito delle questioni sollevate.
Più severa la reprimenda di Maurizio Tumino che, corredando il suo intervento con ampia e puntuale documentazione, ha criticato la scelta della giunta di individuare ben 4 posizioni organizzative, disattendendo del tutto i buoni propositi in merito, più volte vantati come simbolo di buona politica, per quelle posizioni organizzative definite da Grillo porcherie, elargizioni di denaro pubblico per funzionari compiacenti, che anche il consigliere Agosta, nella seduta di consiglio del 13 gennaio scorso, aveva definito abbattute dalla amministrazione Piccitto in nome del contenimento dei costi.
Tumino è stato un fiume in piena per tutta la seduta, in altre due occasioni, a proposito delle nomine per le Opere Pie e per l’elezione del nuovo Presidente del Corfilac, questa volta scelto in ambito universitario, ha avuto parole di fuoco nei confronti di una amministrazione che si sottrarrebbe al confronto, che sfugge alle interrogazioni e che si muove, secondo Tumino, nell’illegalità.
Dall’evidenza che, su questioni come le nomine per le OOPP, la Presidenza del Corfilac, la graduatoria per gli interventi edilizi in centro storico, l’utilizzo improprio di somme in bilancio, i consiglieri dell’opposizione hanno avuto ampio riconoscimento delle eccezioni sollevate, sono scaturite altre parole pesanti di Tumino che ha parlato di una amministrazione che non sa quello che fa, che non è nelle condizioni di dare risposte compiute, che calpesta quotidianamente la legge, in disprezzo alle norme e ai regolamenti, disattendendo anche quanto detto in campagna elettorale.
Anche il consigliere Giorgio Massari è stato severo nel ribattere alle critiche provenienti dai grillini per la mancata partecipazione di alcuni capigruppo alla commissione per la revisione del regolamento consiliare, censurando, lui che era presente alla convocazione, il tentativo di far intravedere all’opinione pubblica ‘’buoni’’ e ‘’cattivi’’ fra i consiglieri comunali, facendo passare un messaggio sbagliato alla città.
Giuseppe Lo Destro ha completato il coro di aspre critiche accusando l’amministrazione di scarsa produttività per la stesura di importanti provvedimenti che la città attende, in un contesto in cui viene calpestata la dignità e il ruolo del Consigliere Comunale con assoluta mancanza di rispetto istituzionale.
Critiche sono arrivate anche dai consiglieri Mirabella, La Porta, Chiavola e D’Asta.