Se fossimo a Los Angeles lo chiameremmo The big One, ma qui non siamo abituati a dare nomi ai terremoti, ugualmente, però, aspettiamo un sisma dagli effetti devastanti, gli esperti parlano di un terremoto che dovrebbe sprigionare un’energia, una magnitudo, pari a 7 punti della scala Richter.
Ci siamo chiesti o meglio abbiamo chiesto alla Protezione civile come si comporterebbero i nostri edifici, e in particolar modo le nostre scuole, ad un evento di questo tipo.
“Sarebbe un disastro” ci ha risposto Nello Lo Monaco, capo del servizio regionale della Protezione civile di Ragusa, “non sarebbero molti – continua – gli edifici privati e pubblici che rimarrebbero in piedi con un terremoto come quello che ci fu nel 1693”.
Dopo il terremoto dell’Aquila del 2009 lo Stato italiano ha varato una normativa antisismica estremamente rigida, per semplificare il tutto basti pensare che la legge precedente, quella del 1974, ipotizzava di contrastare un’accelerazione gravitazionale di tipo orizzontale pari a 0,07 (il movimento tipico del terremoto), con la riforma del 2009, questa accelerazione per la provincia di Ragusa è stata calcolata intorno allo 0,2, la differenza è notevole. Naturalmente questo parametro viene rispettato solo negli edifici di nuova costruzione.
In provincia esistono 278 edifici scolastici di cui solo 85 sismoresistenti ovvero 193 edifici sono seriamente a rischio qualora domani ci fosse un terremoto di grossa entità. Negli ultimi anni c’è stata una certa attenzione da parte della Presidenza del Consiglio per quanto riguarda il monitoraggio e la messa in sicurezza degli edifici. Nel 2003 lo Stato ha finanziato il monitoraggio di sette scuole con circa 60 mila euro. Nel 2009, invece, sempre la Presidenza del Consiglio, tramite il Ministero delle infrastrutture, ha stanziato 5 milioni 584 mila euro per l’adeguamento delle scuole della provincia di Ragusa alle norme antisismiche. Due finanziamenti che hanno permesso l’avvio dei lavori per 40 edifici.
Un’altra serie di interventi è stata realizzata tramite la legge 433 del 1991. Grazie a questa legge, varata per il ristoro dei danni del sisma del ’90, la nostra provincia ha beneficiato di un ingente capitale che ha riguardato diverse tipologie di costruzioni: edifici monumentali, privati e pubblici. “La distribuzioni delle somme però – afferma Lo Monaco – ha seguito delle logiche politiche, che io ho trovato discutibili, ma noi siamo dei tecnici e rispondiamo ad ordini precisi. Una fetta importante di questi finanziamenti, ci aggiriamo intorno al 40% sono circa 35 milioni di euro solo per la provincia di Ragusa, sono stati destinati ad edifici di culto. Una scelta che in qualche modo ha penalizzato gli edifici scolastici, che alla fine hanno goduto di circa 21 milioni di euro. Sembrano tanti 21 milioni, ma considerato lo stato delle nostre scuole sono solo una goccia nel mare. Naturalmente sono dell’idea – conclude Lo Monaco – che il nostro patrimonio monumentale vada tutelato, a mio avviso, però, bisognerebbe individuare delle priorità e la vita dei bambini non è paragonabile al valore di un edificio di pregio, ma qualcuno ha deciso diversamente”.
Le scuole Comune per Comune
Ad Acate nessun edificio è stato adeguato alla normativa antisismica. In tutto sono 8 le scuole di cui 6 comprendono nido, materna ed elementare.
A Chiaramonte Gulfi sono 5 gli edifici sismoresistenti su 9. A rischio ci sono due materne, una scuola media ed un istituto superiore.
A Comiso su 30 edifici scolastici solo 8 sono sismoresistenti. A rischio sono 6 materne, 11 scuole elementari, 2 scuole medie e 3 istituti superiori.
A Giarratana su 6 scuole 3 sono sismoresistenti. Una scuola elementare ed una scuola media sono a rischio.
Ad Ispica sono 4 le scuole sismoresistenti su 11. Una materna, due elementari, 3 scuole medie ed un istituto superiore sono a rischio.
A Modica sono 13 le scuole sismoresistenti su 72. Sono a rischio 15 nidi, 20 scuole elementari, 13 medie, 11 scuole superiori.
A Monterosso Almo sono due le scuole sismoresistenti su 5. Sono a rischio sismico un nido e la scuola media.
A Pozzallo su 12 istituti 7 sono sismoresistenti. 3 scuole elementari e due medie sono a rischio.
A Ragusa su 56 edifici scolastici 20 sono antisismici. A rischio sono 6 nidi, 9 scuole elementari, 5 scuole medie, 16 istituti superiori.
A Santa Croce Camerina su 6 edifici scolastici 2 sono sismoresistenti. Ad essere a rischio sono un nido, una scuola elementare e le 2 scuole medie.
A Scicli su 29 edifici solo 5 sono sismoresistenti. 9 nidi, 7 scuole elementari, 6 scuole medie e 2 istituti superiori sono a rischio.
A Vittoria su 34 edifici 16 sono sismoresistenti. Rimangono a rischio 5 nidi, 5 scuole elementari, sei medie e due istituti superiori.