Inevitabile che la seduta di Consiglio Comunale di giovedì 6 marzo, dedicata peraltro alle comunicazioni e alle interrogazioni, risentisse delle dichiarazioni dell’Assessore al Bilancio Martorana, del giorno prima, in conferenza stampa, sulla questione delle bollette di luce e gas.
Apre, per le comunicazioni, il consigliere Maurizio Tumino: prima ancora del resoconto del suo intervento, è doveroso riportare quanto espresso alla fine del suo intervento dal Presidente del Consiglio Giovanni Iacono che ha sentito l’esigenza di ringraziare perché “ogni tanto si fanno comunicazioni appropriate, precise, puntuali e univoche, secondo il regolamento”, manifestazione spontanea e inequivocabile della massima autorità del civico consesso che ha sentito di esprimere il suo plauso per un intervento che, come del resto sono tutti quelli del consigliere Maurizio Tumino, come pochissimi altri, si discosta dal livello generalizzato a cui, fino ad ora, si è abituati.
Con il suo tono, solitamente garbato, Tumino non ha lesinato critiche alle dichiarazioni di Martorana, evidenziando che non sarebbe stato suo interesse entrare in polemica, ricercando solo, una volta per sempre, la verità.
Per Tumino, essendo state previste somme in bilancio per i pagamenti e per eventuali conguagli, una transazione può essere stipulata solo per debiti fuori bilancio, che deve essere preventivamente approvato dal Consiglio Comunale.
A questo punto della vicenda, è opportuno, per il Consigliere, che tutta la verità venga a galla, con l’accertamento di ogni eventuale responsabilità.
Non meno severo e deciso l’intervento del consigliere Giuseppe Lo Destro, in un’aula che risentiva di una strana silenziosa tensione: sulla stessa lunghezza d’onda del collega che lo aveva preceduto, Lo Destro non ha risparmiato feroci critiche ai dirigenti dell’ente e all’assessore che deve assumere contezza del suo ruolo e non può apparire come l’amministratore di un condominio. Le risposte vanno date alla città, con un occhio al Consiglio che non viene rispettato come si dovrebbe.
E’ seguito l’intervento di Sonia Migliore che ha ribadito i concetti espressi dai colleghi e ha evidenziato come la precedente amministrazione sia naturalmente fuori da ogni possibile addebito per una questione di date. Sintomatico, per il consigliere dell’UDC, che dagli uffici, ancora dopo 4 mesi, non vengano fuori le carte ufficialmente richieste.
Mario Chiavola del Megafono è l’unico a recitare il mea culpa per aver assopito la voglia di verità che ora diventa ineludibile e improcrastinabile, pur nell’auspicio che la nuova amministrazione possa, una volta per sempre, mirare a gestire bene la cosa pubblica, dimenticando lo spettro della precedente amministrazione che, evidentemente, assilla come un tarlo la mente di Piccitto e compagni.
Sull’argomento, solo due interventi della maggioranza, l’avv. Licitra che si è detto fiducioso in un esame sereno delle carte che produrrà chiarezza sulla questione, mentre il prof. Ialacqua si è soffermato sugli aspetti tecnici dei contratti di fornitura. Da parte di entrambi, come pure da parte del rappresentante dell’amministrazione presente in aula, l’assessore Conti, non sono stati, però, espressi toni perentori di negazione delle tesi esposte dai colleghi delle opposizioni.
In merito a questa storia infinita, si può solo dire che comincia ad avvertirsi, in città, la voglia di conoscere la verità sulla questione, di sapere se ci sono responsabilità, di conoscere chi è in torto o in malafede e chi invece ha ragione da vendere. E, presto o tardi, ci si dovrà arrivare !