La temperatura si alza in vista delle Europee ed i leader politici cominciano le loro passerelle.
Crocetta ieri a Vittoria ha avuto il suo bel da fare a spiegare alla gente ed ai giornalisti le sue politiche. Molte promesse, ma nessun fatto è questo quello che traspare. Certo le colpe non saranno sue, ma lui ce ne mette di suo. Il suo attaccamento al potere non ha pari, vive nel terrore di essere frainteso, ma di fatto costruisce giorno per giorno una autentica avversione da parte dei Siciliani.
Sui liberi consorzi sembra ancora millantare un successo senza precedenti, ma nessuno riesce a condividere proprio perché si ha la consapevolezza che prima delle innovazioni arriveranno i nuovi costi e dunque nuove tasse per i comuni che dovranno pagare il libero consorzio.
Per questo mi sono convinto che molti comuni non vorranno far parte di alcun consorzio.
Altro che successo. Né il governo regionale può dirsi che brilla per scelte politiche e programmatiche. Le nomine dei Manager risultano ancora impantanate. Il rimpasto della Giunta è fermo al palo forse perché Crocetta teme che qualche testa pensante in questa Giunta che non risulta minimamente soggetto politicamente accreditabile, possa offuscare le sue strumentali e vuote posizioni.
Anche il rapporto con gli uomini del suo partito risulta positivo, poiché tutti si rendono conto che la difesa di ufficio del partito Democratico rispetto a questo soggetto politico potrà costare molto cara al PD siciliano, facendolo precipitare nella classifica di gradimento, e ponendolo in un ruolo ancora più marginale.
Crocetta non accetta le correzioni e non vuole la partecipazione degli alleati, che detesta, ed ai quali non concederà niente. Altro che Giunta partecipata da Nuovo centro destra e da altri politici.
Dall’altra parte Berlusconi sceglie le strade facili. I suoi mille dirigenti di partito siciliano, fondatori di club e circoli, si sono radunati a Taormina solo per ascoltare il divo collegato via cavo con l’auditorium.
Il disco è sempre lo stesso, Giustizia, Tasse, Lavoro a chi non ne ha, e tanto ottimismo da mandare in tilt la borsa di Milano.
Su Crocetta il Cavaliere non si risparmia, attribuendogli l’etichetta dell’incapace e dell’immobilista. Rivendica un ruolo di opposizione chiara, senza se e senza ma.
Il messaggio è chiaramente indirizzato al nuovo centro destra di Alfano: non pensate di andare a governare con Crocetta, perché dopo non vi faremo salire sul carro del vincitore, anche perché poche cose sono certe, ma che i destini politici di Crocetta non sono rosei è di tutta evidenza.
Infine Grillo con le sue dichiarazioni di stamattina che ha spento ogni possibile entusiasmo dei grillini siciliani. Il comico – leader del movimento pentastellato non pare avere dubbi sulla natura storica e culturale dell’Italia e conseguentemente propone nuovi soggetti istituzionali liberi ed affrancati da questa Italia del sud e dall’Europa.
Sarà certamente stanco degli impegni che ha dovuto vivere in questi giorni.