In un caos normativo che rasenta l’incredibile, la raccolta dei rifiuti solidi urbani sembra spingere per occupare le prime pagine dei giornali.
Un appalto ormai scaduto e non più rinnovabile, la discarica esaurita, l’ennesimo tentativo, questa volta esatto dalla legge, di portare la differenziata a livello di società evoluta.
Su tutto aleggia la politica di provincia, costretta a fare i conti con capitolati d’appalto e bandi gara dai numeri raramente visti dalle parti di Palazzo dell’Aquila.
L’assessore può fare sfoggio di particolare competenze, in materia di ambiente, che gli permettono di volare alto guardando a ditte del nord, possibilmente legate a multinazionali del settore, che potrebbero dare un volto nuovo alla raccolta dei rifiuti e alla pulizia della città.
Chi vola più basso si preoccupa di avere a che fare con grosse aziende e preferisce giocare in casa con chi si conosce; leggendo grossi numeri si preoccupa per le tasche dei cittadini, dimenticando che le leggi le fanno a Roma, con il sostegno anche di qualche partito rappresentato nel nostro Consiglio Comunale.
Malcelati tentativi, da ambo le parti, di vedere vincitrici le aziende preferite per i bacini di utenza fino ad ora serviti, tengono in disparte gli aspetti fondamentali di tutta la problematica.
Occorre un grossa azienda, che non si sottragga agli obblighi contrattuali per un nonnulla, come di recente avvenuto, ma servirebbe, ancora di più, e preventivamente, una grande attenzione per due componenti essenziali, vero propulsore di una sostanziale pulizia della città.
I veri pilastri della raccolta di rifiuti solidi urbani sono gli operatori ecologici che, soprattutto con la differenziata, hanno dimostrato capacità lavorative di tutto rispetto, le sole in grado di sostenere la complessa attività di fondamentale importanza per la città.
Il lavoro degli operatori ecologici va di pari passo con il livello di educazione civica della cittadinanza e su questo si deve porre la massima attenzione perché, se il livello di mantenimento della pulizia cittadina, negli ultimi tempi, è scaduto di molto lo si deve al comportamento non certo esemplare di ampie fasce di cittadini.
Mancato rispetto degli orari fissati per mettere fuori o nei cassonetti la spazzatura, mancato rispetto del calendario settimanale della differenziata, totale rifiuto di utilizzare gli appositi contenitori con l’ormai abituale consuetudine di lasciare in strada i sacchetti, abbandono sulle strade di rifiuti ingombranti e creazione di piccole discariche abusive in diversi punti appena fuori dal centro abitato.
In ordine a questi due aspetti, del tutto silente l’amministrazione, quasi insensibile di fronte al grosso impegno delle maestranze, quasi mai elogiato pubblicamente, del tutto indifferente rispetto ai comportamenti dei cittadini, nei confronti dei quali non ci sono né campagne di sensibilizzazione e di informazione, neppure minime, nessuna campagna di educazione formativa nelle scuole, né tantomeno forme di repressione dei comportamenti incivili, nemmeno di quelli facilmente identificabili.
Speriamo solo che, come paventa qualcuno, non si arrivi con i rifiuti accumulati per le strade e che si possa arrivare alla nuova gestione senza fastidiose soluzioni di continuità.
Già da qualche tempo si cominciano ad avvertire i primi disagi: i cassonetti vengono lavati assai di rado, avvicinarsi ad alcuni vuol dire essere avvolti da un lezzo indicibile appena si solleva il coperchio, e spesso anche senza farlo. Inoltre la maggior parte è in stato pietoso, in più punti della città se ne trovano senza coperchio, senza dire che, spesso, fino a tarda mattinata, ce ne sono molti straboccanti e non svuotati.
Per aiutare l’Amministrazione a mantenere il decoro del centro abitato, segnaleremo, durante la settimana quelle situazioni critiche che vanno attenzionate.