“Ripartire dalla cooperazione per il lavoro di tutti e il benessere comune”.
E’ stato questo il punto di forza che ha accompagnato le giornate del 14 e 15 marzo, all’interno del 3° seminario di studi sull’economia sociale, organizzato da Confcooperative Ragusa, che ha avuto come luogo di incontro, la Parrocchia S. Giuseppe Artigiano.
A prendere la parola durante la prima giornata, inaugurando l’inizio dei lavori, è stato proprio il presidente del Consorzio, Aurelio Guccione che ci ha invitati a riflettere su diversi temi quali, ad esempio, il reinserimento di persone svantaggiate ( disabili, detenuti, alcoolisti, immigrati e donne che hanno subito violenza) all’interno della società. Oltre che, soprattutto, alla loro inclusione lavorativa.
Siamo nell’epoca dell’incertezza- ha spiegato Venturi ( direttore Aiccon)- il contesto odierno si deve nutrire di prospettiva. Le statistiche mondiali ci dicono che nei prossimi anni il Pil crescerà ma la disoccupazione continuerà ad aumentare.
E’ qui che si inserisce il ruolo dell’economia sociale: il solco tracciato da questa crisi farà emergere un mondo completamente diverso.
L’Italia di questi anni presenta un quadro in cui le aziende no profit sono in aumento e su questa base occorre una nuova idea di sviluppo che non sia solo quantitativo, ma anche relazionale e spirituale, che caratterizza le imprese di natura sociale.
Alle due prime relazioni, è seguita la presentazione del progetto “Anch’io lavoro”, patrocinato dalla Cooperativa sociale Esistere, “Nuovi Orizzonti”, C.L.A.A.I., Enaip Ragusa. Iniziato nel marzo 2013, con durata biennale, è destinato a soggetti con disabilità fisica e psichica della provincia di Ragusa e mira a sensibilizzare il territorio nei confronti di questa fascia debole di popolazione al fine di combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro. Tra l’altro, prevede due percorsi di formazione professionale dalla durata di 1800 ore come addetto alla gestione del magazzino, stoccaggio merci e addetto ai reparti del settore della grande distribuzione organizzata.
Altro progetto di inclusione socio-lavorativa di soggetti in condizioni di disagio, è dedicato ai detenuti di Ragusa e Siracusa ed avrà durata di due anni. Obiettivo del progetto è incidere sui meccanismi che rendono più difficile l’affrancamento per chi vive questa condizione, dalle logiche di assistenza alla devianza ed al pregiudizio. Il singolo beneficiario verrà preso in carico dagli operatori ed accompagnato fino all’inserimento in azienda.
“Coltivare la Libertà”. Così si chiama il progetto. Perchè il reinserimento non è affatto facile. La società è spesso impreparata, ed è restia ad accogliere chi in passato ha commesso degli errori, infatti, è molto frequente il rischio della recidiva: in mancanza di alternative e possibilità offerte dalla società, per il soggetto la cosa più semplice da fare e ritornare a delinquere, per cui diventa fondamentale creare dei ponti con il mondo esterno che permettono la rieducazione della persona offrendogli delle alternative valide da consentire il reinserimento nella società.
Quest’ultima deve imparare a dare un’altra possibilità a tutti, qualora il soggetto sia completamente pentito ed abbia scontato la pena con diligenza e buona condotta.