L’ex deputato nazionale del Pd Tonino Russo ritorna sul tema dell’intitolazione dell’aeroporto di Comiso a Pio La Torre, con una lettera indirizzata al Sindaco Spataro e al Presidente Bellassai.
Russo ricorda: “Sono passati 7 anni dall’intitolazione dell’aeroporto di Comiso alla memoria di Pio La Torre. Ricorreva il venticinquesimo anniversario dell’eccidio del segretario regionale del P.C.I. e del suo autista Rosario Di Salvo. Il partito da me guidato, erede di quello di Pio, e la giunta municipale guidata dal sindaco Di Giacomo valutarono la circostanza utile per tentare di accelerare l’attivazione dell’aeroporto, da tanto tempo attesa, e la significativa trasformazione da avamposto militare a piattaforma civile, di sviluppo e cooperazione.A testimoniare la condivisione di un progetto ambizioso e di sicuro interesse nazionale, da parte del governo italiano giunse il ministro degli esteri Massimo D’Alema, con il primo volo atterrato nella nuova pista. Purtroppo, come si ricorderà, per altri anni, vari problemi impedirono l’attivazione dello scalo aeroportuale”.
Ma le cose andarono poi diversamente, il 27/08/2008 arriva la notizia che la giunta di Comiso aveva deciso di cambiare il nome dell’aereoporto asserendo: “Il nome “Pio La Torre” non piace ai cittadini del comune del ragusano, quindi si torna all’antico, cioè a quel “Vincenzo Magliocco” con cui lo scalo fu fondato negli anni ’30”.Poco importa insomma se il nome di La Torre è legato alla lotta alla mafia, mentre quello di Magliocco alla guerra fascista.
“Oggi, crediamo che ci siano le condizioni propizie per ripristinare quell’orizzonte di senso che a noi tutti consegnava quell’intitolazione – continua Russo – l’impegno di Pio La Torre per smilitarizzare Comiso e la memoria tutta della sua opera meritano questo riconoscimento come testimonianza di valori nei quali con orgoglio e fierezza ci si può identificare. Oltre i confini di una piccola città, come matura coscienza collettiva di un grande Paese”.
E fin qui l’accorato appello dell’Onorevole Russo al Sindaco di Comiso.
Ma abbiamo la presunzione di sostenere che la città di Comiso e l’intera provincia iblea vorrebbero ben altro. Con tutto il rispetto per Pio La Torre, che va sempre ricordato nei nostri pensieri per formare le future coscienze dei nostri figli e dei cittadini siciliani di domani, il vero problema dell’aeroporto di Comiso non è a chi è intitolato, bensì per quanto tempo ancora resterà aperto. Perchè è sotto gli occhi di tutti che questa straordianaria struttura, che rende questa provincia veramente orgogliosa, non potrà sopravvivere e pagarsi i costi solo con questi pochi voli che fa giornalmente. Occorre altro e bisogna far presto.
Speriamo che l’On. Russo, il sindaco di Comiso, e tutto il PD, parte attiva e titolare di questo grande successo per le infrastrutture siciliane, riescano a promuovere ogni azione positiva per liberare l’aeroporto di Comiso dalle maglie della SAC di Catania, che ci costringe ad profilo basso, quasi inesistente e non ci consente di “ volare alto” come tutti auspichiamo, trovando nuove rotte, altre compagnie, per intensificare il traffico di passeggeri e di turisti. Questa provincia sta morendo e sul turismo, ed in particolare su questa infrastruttura molti stanno cominciando a puntare per portare acqua nuova alla nostra economia.