Avranno di che lamentarsi i sedicenti alfieri della buona politica e del rinnovamento, scriveranno comunicati di fuoco se diciamo che improduttivo non è solo il Consiglio ma lo sono anche le Commissioni.
E in questo giudizio siamo supportati dall’esito dei lavori della 2ª Commissione, tenutasi nel pomeriggio di giovedì 27 marzo, e da alcuni interventi dei consiglieri che hanno criticato l’andamento dei lavori.
Ma non solo: solitamente sono i pentastellati a criticare lo spreco di risorse pubbliche per l’eccessivo dispendio di somme per le Commissioni, questa volta è stata la consigliera Sonia Migliore a lamentarsi per i costi ritenuti inutili e buttati al vento per una commissione che, come vedremo, non aveva nemmeno nulla su cui discutere.
Approvata la proposta di delibera della Giunta per la verifica di aree per fabbricati da destinare a residenza e attività produttive, nonché per la determinazione del prezzo di cessione, sentita la relazione dell’Assessore arch. Giuseppe Dimartino e del Dirigente arch. Marcello Dimartino, c’era da discutere per la identificazione della spiaggia libera per cani, la cosiddetta ‘’dog free zone’’.
Alla presenza dell’Assessore Conti, si è cercato di fare il punto sulla questione che si trascina ormai da anni: la spiaggia degli ‘americani’, quella in corrispondenza del sito dove staziona il luna-park, a Marina di Ragusa, non esiste più, sopraffatta dalle maree che hanno lasciato solo un letto di ghiaia. Ma occorre fare i conti anche con il piano delle spiagge, atteso da anni, e per cui, solo il giorno prima della convocazione, l’amministrazione ha pensato di chiedere notizie a Palermo, alla Regione.
Come se non bastasse, i consiglieri Maurizio Tumino e Giuseppe Lo Destro hanno invitato l’Assessore a sincerarsi se, per caso, gli uffici comunali non abbiano rilasciato nulla osta a privati per quel tratto di spiaggia e se, addirittura, sullo stesso, possa essere stata rilasciata concessione demaniale.
In pratica una convocazione, regolarmente retribuita, per far dire a Sonia Migliore che era meglio stendere un velo pietoso sull’accaduto, non c’era l’assessore competente che si è scoperto essere quello al territorio, la lettera a Palermo, dopo le sollecitazioni inoltrate nello scorso mese di settembre, è partita solo il giorno prima, nessuno in nove mesi di amministrazione ha pensato di informarsi sulla sorte del piano spiagge, restava solo da significare l’esigenza di chiarezza.
Anche Maurizio Tumino non è stato tenero con l’Amministrazione, giudicando indispensabile un comportamento definito che faccia chiarezza sulle vere intenzioni della Giunta sulla materia.
Dall’andamento dei lavori, si comprende come mai non si parla più dello streaming che doveva comprendere anche quelli delle commissioni.
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