E’ passata una settimana, da quando il Sindaco Piccitto ha ritirato la delega ad uno dei suoi assessori, uno dei sei che, con apposito bando, verificati curriculum e competenze, era stato indicato nella rosa assessoriale che l’allora aspirante primo cittadino presentò per sottoporsi al giudizio degli elettori.
Si è letto di tutto e di più, opposizioni, movimenti, esponenti di partiti e consiglieri comunali hanno espresso pareri e opinioni, più o meno critici sulla questione, di cui abbiamo ampiamente riferito.
Ci incuriosiva, piuttosto, conoscere l’opinione della gente comune, dell’uomo della strada che avverte in maniera più distaccata vicende di questo tipo, senza strumentalizzazioni e interessi politici.
Ne viene fuori un quadro che non censura nettamente la politica, non merge quella disaffezione che tutti temono, ma sono molte le attese nei confronti del nuovo che si intravede, ma tarda ad arrivare.
Sembra di essere in porto, si vede la sagoma della nave in lontananza ma procede a rilento.
Cosa emerge dal giudizio dei cittadini ?
C’è una consapevolezza, di fondo, sulla necessità di politiche ambientali severe, ma si avverte, nelle risposte dei cittadini che i temi ecologici non sono patrimonio di tutti, per colpa, forse, di processi comunicazionali non incisivi, tanto che molti non mostrano di conoscere l’ex assessore Conti come esponente di spicco di Legambiente, ma piuttosto come esponente del Movimento 5 Stelle, uno come gli altri.
E alla domanda specifica sulle novità avvertite in ambito ecologico ambientale la gente non ha saputo indicare nulla di particolarmente diverso dal passato. Addirittura c’è chi afferma, candidamente, di non fare la differenziata, pur abitando nelle zone coperte dal servizio, perché porta quotidianamente il sacchetto verso uno dei tanti cassonetti presenti in città, poco preoccupato delle conseguenze di tale comportamento perché, a suo dire: ‘’tanto va finire tutto indistintamente in discarica’’. Segnale questo, che, in dieci mesi, non c’è stata nessuna politica di informazione ed educazione verso queste problematiche così importanti. Addirittura, il giudizio sulla situazione generale, rispetto al passato, è stato assai negativo con la considerazione che si è andati indietro piuttosto che migliorare. Va detto che il giudizio espresso non è una considerazione personale nei confronti della persona assessore, quanto delle politiche dell’assessorato, da cui viene fuori, precipuamente una comunicazione, sui progetti in itinere, inesistente.
Alle domande su supposte logiche affaristiche, sulle competenze degli attori dell’amministrazione, sui ritardi della burocrazia, su potentati economici che si affaccerebbero nuovamente sulla scena della politica ragusana, gli intervistati non hanno mostrato eccessivo disturbo, riponendo, ancora, una fiducia, di fondo, sul nuovo Sindaco per il quale è ancora troppo presto un esame generale ma a cui, tutti indistintamente, chiedono massima trasparenza, quella tanto vantata dal Movimento 5 Stelle.
La gente comune ha avvertito che la nuova amministrazione vuole combattere la cementificazione indiscriminata del territorio, ha avvertito, ancorchè non condividendoli, i motivi che consigliano di rivedere il progetto per l’ex Cinema Marino, sente che poco si è fatto per cultura e turismo, ma non sa cosa dire per qualcosa di nuovo nel settore ambientale e, di fronte alle polemiche, lamenta l’interventismo del Sindaco che avrebbe dovuto preoccuparsi prima della mancanza di risultai nell’attività dell’assessorato, denunciando pubblicamente quello che non andava.
Il tema della trasparenza è quello più sentito, la gente ha voluto volti nuovi, vuole che il palazzo diventi una casa di vetro e anche le supposte divergenze in seno al metup vengono poco considerate alla luce di riunioni che, fino ad ora, sono apparse più riunioni di una associazione clandestina dove venivano discusse le strategie per la città e affidati incarichi, come, del resto, accaduto.
E’ una conferma che il consenso è stato tutto per il candidato Sindaco e non per il Movimento che, alla fine, ha raccolto solo il penultimo posto fra le coalizioni e gode di una maggioranza in consiglio solo grazie alla responsabilità istituzionale dei veri vincitori morali delle elezioni che, per il bene della città, hanno voluto lasciare che il nuovo Sindaco potesse amministrare liberamente.
La sensazione generale è che si è data la possibilità di governare con ampia libertà ma non si possono tollerare condizionamenti da parte di formazioni nemmeno presenti alla competizione elettorale.
E come se, finora, ci fosse stata la safety car, spenta la luce gialla occorre ripartire alla grande.