La Passalacqua Ragusa si porta sul 2 a 1, rompe e sfata i lacci del fattore campo, conferma che il successo in gara 1 è tutto lì, nella sua concretezza che non ammette riserve, espugna il Palacampagnola di Schio imbattuto da quasi 2 anni, è pronta a giocarsi il mactch point per lo scudetto, dopo una stagione strepitosa, al cospetto del pubblico amico.
Capolavoro tattico di Nino Molino, l’allenatore di basket femminile che, da qualche anno, siede, indiscutibilmente, ai vertici della categoria. Lo stesso che ha portato le ragazze della Passalacqua ad una grande impresa ma resta con i piedi per terra e, serenamente, afferma che ‘’la storia si scrive una pagina alla volta’’. Impossibile non rendere merito all’allenatore che ha saputo infondere consapevolezza e serenità, ma soprattutto concentrazione e giusta considerazione del valore delle avversarie.
Al fischio iniziale, questi i quintetti: Vandersloot, Macchi, Masciadri, Godin, Larkins, per Schio, Gatti, Williams, Micovic, Malashenko, Walker per Ragusa.
Prima frazione di gioco che vede la squadra di Molino a imporre il suo gioco e ad allungare sulle avversarie, 4-9 al 4°, subito dopo 6-12, 6-16 al 6°, fino ad arrivare ad un vantaggio di 13 punti. Il primo quarto si chiude con il punteggio di 12-21, nelle file di Schio si fa notare solo la Nadalin che suona la carica anche nel secondo quarto, assieme alla Larkins. Le scledensi non riescono ad entrare in partita, segnando solo sette punti prima dell’intervallo che arriva sul punteggio di 19-35.
La Passalacqua, magistralmente orchestrata da Molino, sembra un’orchestra sinfonica: non si sono viste performance eccezionali fra le ragusane, la Williams ha dato tutto in avvio con 13 punti totali, di cui 9 nella prima frazione di gioco, la Walker è stata protagonista nel secondo quarto, suoi 16 punti e 13 rimbalzi, Olesya Malashenko, migliore realizzatrice della partita, finora anche della finale, 22 punti, 9/13 da 2, 4/6 dalla lunetta e 5 rimbalzi, è stata contenuta ma pure determinante nel finale. Un finale infuocato, durante il quale Schio ha tentato disperatamente di recuperare lo svantaggio accumulato, riuscendo solo a portarsi da meno 23 a meno 10. Un finale che ha visto come protagonista assoluta Giulia Gatti, 12 punti e 8 assist, salita in cattedra con il piglio della professionista esperta che ha saputo condurre le compagne al fischio finale, senza eccessivi patemi d‘animo.
Dalle nebbie scledensi che hanno impedito al pur esperto Mendéz di leggere sapientemente la partita è emersa solo Erlana Larkins, 21 punti e 14 rimbalzi, terrore della difesa ragusana, quasi impossibile da contenere. Per il resto, come si diceva, immagini sfocate delle campionesse.
Schio manca di lucidità che si traduce nello svantaggio che arriva a – 23 punti, che sommato a quello di gara 1, -20 ad un certo punto dell’incontro, la dice lunga sul fatto che l’impresa della Passalacqua e il tonfo delle scledensi non sono fatti episodici, quale che sarà il verdetto finale. E’ ormai acclarato che Schio non è invincibile, che non ci sono mostri sacri nelle sue file.
Solo nel finale Schio riesce a ridurre lo svantaggio, fino a – 10, sono momenti concitati e difficili per Ragusa ma la Malashenko con lucidi contropiedi, la Godin che si carica del 5° fallo e un tecnico alla panchina per una protesta legittima su una decisione arbitrale, decretano che la serata è di Ragusa.
Punteggio finale 56-68, appuntamento alla quarta partita, giovedì primo maggio, festa del lavoro che potrà suggellare il lavoro ineccepibile di tutta una squadra, dirigenti, tecnici, atlete che hanno dato vita a questo ennesimo ‘miracolo’ del profondo sud.
In città monta l’interesse per questa esperienza che si vive per la prima volta, una finale scudetto che già ha portato Ragusa ai vertici dello sport nazionale, ne ha parlato il Presidente nazionale del CONI Malagò, ne intuisce i ritorni, in termini non solo sportivi, l’assessore regionale Michela Stancheris, ne ha compreso il valore intrinseco la ‘giovane’ amministrazione comunale che si è mostrata vicina alla squadra e ha consentito agli appassionati ragusani di seguire gara due e gara tre su maxischermo.
Il Palaminardi, nonostante i suoi tremilacinquecento posti, risulterà insufficiente giovedì sera, è prevista la presenza di spettatori provenienti dalla altre province della Sicilia, nonostante la diretta televisiva su RAI 2 Sport, perché tutti vorranno vivere questa festa di sport che non è solo di Ragusa ma della Sicilia tutta.