Non abbiamo finito di scrivere sul teatrino della politica che si vive a Palazzo dell’Aquila, fra occupazioni di indigenti, applausi, scontri verbali fra consiglieri, quando avevamo indicato come palcoscenico delle varie performance l’aula consiliare e la sala commissioni.
Ci giunge notizia che anche in qualche assessorato si può assistere a qualcosa di inedito, di atipico rispetto a quelli che sarebbero i canoni istituzionali.
E’ stata per prima la consigliera Sonia Migliore a diffondere particolari di una insolita distribuzione di pasta e pomodoro (separati e ancora da cuocere) agli indigenti, gesto che è stato considerato una ‘’elemosina di Stato’’, un gesto paternalistico dell’assessore ai Servizi Sociali che, assieme a qualche grillino, (non viene specificato se consigliere o comunale o semplice iscritto al movimento), ha pensato di venire incontro ai disagi della povera gente.
Per Sonia Migliore, come specifica nel suo comunicato, “un atto vergognoso e degno di un uomo che non ha alcun rispetto per la dignità di queste persone, che sono povere e disperate, ma non per questo prive di una loro etica, di una loro morale, di una loro dignità’’, che necessita di risposte: ‘’Brafa ha capito o no di essere a capo di un Assessorato e non di gestire un ente caritatevole? A che titolo Brafa ha fatto questa operazione? Chi gli ha regalato i pomidoro? Li ha comprati lui con i suoi soldi o con i soldi del Comune? ”.
Analoga sorpresa ha destato l’iniziativa al Presidente del Club Forza Silvio di Ragusa intitolato al prof. Xiumè, secondo il quale, con questa elargizione di generi alimentari agli indigenti, l’assessore Brafa offende la dignità degli stessi. “Quanto accaduto presso gli uffici comunali dei Servizi Sociali a Ragusa – precisa il Presidente del Club – è assai grave e lede sotto diversi aspetti la dignità delle persone in difficoltà che, negli ultimi mesi, si rivolgono all’amministrazione pentastellata senza ottenere risposta”.
Spiega Criscione che ‘’l’assessore Brafa ha proceduto alla elargizione di generi alimentati, in particolare pacchi di pasta e cassette di pomodori, ad alcuni indigenti chiamati apposta. Se da una parte si tratta certamente di un’opera di solidarietà e sostegno degna di una qualche lode, da parte nostra è opportuno biasimare l’assoluta leggerezza con la quale l’assessore ha operato. Come e da chi sono stati recuperati questi generi? Si tratta di una donazione spontanea effettuata da Brafa con danaro proveniente dalle sue tasche o sono stati usati fondi pubblici? Come sono stati contattati gli indigenti e perché ne sono stati scelti alcuni ed altri no? ‘’
Fin qui i fatti che ci vengono riferiti attraverso comunicati stampa ma che abbiamo avuto occasione di farci confermare da altri componenti della Giunta comunale, i quali, però, non avevano saputo nulla dell’iniziativa, avendola appresa indirettamente, e non hanno saputo dare indicazioni sulla provenienza della merce, se acquistata dall’assessore con fondi del Comune, oppure a sue spese, oppure ancora se gli alimenti siano stati donati per la distribuzione gratuita.
Una prassi, comunque insolita, che ci permettiamo di definire tale anche alla luce del fatto che colleghi di giunta non ne avevano notizia, un fatto che conferma l’impressione avuta, in altre occasioni, che Sindaco e Giunta non sono puntualmente informati delle iniziative che Brafa mette in atto, come è stato nel caso dell’aggiornamento della graduatoria che aveva bloccato l’erogazione del sussidio straordinario promesso per le festività pasquali. In ogni caso procedure che lasciano perplessi anche gli altri assessori che, alla richiesta di informazioni, sono apparsi in evidente imbarazzo.
Forse, l’assessore Brafa è troppo veloce nelle decisioni e non ha il tempo di informare i colleghi di giunta, perché preoccupato del fatto che già un collega è stato esautorato, perché troppo lento.