Qualcuno si chiede, nel caos politico generalizzato, a livello nazionale, regionale e locale, cosa si faccia in Consiglio Comunale, perché di tutto si parla fuorché di attività del civico consesso meritevole d attenzione.
In effetti la parola Consiglio Comunale riecheggia quando si parla del Presidente Iacono, quando si cita la maggioranza e quando vengono numerate le diverse opposizioni, ma, in effetti, di azioni e scelte determinanti non si sente parlare. In particolare, si avverte la presenza del Consiglio Comunale solo per la miriade di interrogazioni e comunicati stampa, diffusi quasi esclusivamente dalle opposizioni per le presunte mancanze e irregolarità dell’amministrazione.
In effetti la recente legislazione ha mutato notevolmente l prerogative del Consiglio e ne ha limitato l’ambito di azione, relegato al mero ruolo di controllo con possibilità di poche determinanti decisioni che, in ogni caso, determinanti sono solamente nel caso in cui la maggioranza consiliare non appartiene al partito, movimento o coalizione del Sindaco. Nella nostra città c’è un Sindaco del Movimento 5 Stelle, 18 consiglieri su trenta sono del Movimento 5 Stelle, in pratica il Consiglio certifica ciò che l’amministrazione stabilisce.
Per avere, comunque, una idea più precisa di quanto avviene in Consiglio si può leggere un post del blog del consigliere del Movimento Città, il prof. Carmelo Ialacqua, che, puntualmente riferisce quanto avviene in consiglio. Il suo racconto, il suo giudizio, assume una particolare valenza al momento che il consigliere e il Movimento in cui milita, sono stati fra i più convinti sostenitori della candidatura Piccitto al ballottaggio, determinati, se non dal punto di vista numerico, sicuramente da quello psicologico e di immagine, per una composizione interna, del tutto simile a quella del Movimento Partecipiamo, che raccoglie larghe fasce della società civile, molta gente che non ha mai fatto politica guidata da leader di riconosciuta capacità e incontestata affidabilità politica. Non è opportuno disquisire in questa sede come sia andata a finire, ma leggere cosa scrive il prof. Ialacqua è, senza dubbio, dirimente sull’attuale situazione politica.
‘’Durante il Consiglio comunale del 6 maggio 2014, si è scatenata una bagarre in aula che trovo davvero imbarazzante. Il livello del confronto politico scade di giorno in giorno, con nocumento non solo per i lavori d’aula, ma anche e soprattutto per tutto il mondo politico cittadino. Nessuno sembra riflettere sull’impressione generale che, nella pubblica opinione, generano spettacoli come questo, degni del più becero talk shaw. Nessuno sembra rendersi conto che un Consiglio “animato” in modo così poco onorevole, finisce per screditare tutti! Nessuno, infine, sembra ricordarsi che a Ragusa, alle ultime amministrative, non ha votato più della metà degli aventi diritto, spia eloquente di un distacco crescente e preoccupante dei cittadini dalla politica.In tutta onestà siamo molto preoccupati per il pesante clima di rissosità, che esaspera gli animi e finisce per esporre individualmente degli amministratori e degli impiegati a possibile indistinta rabbia popolare.
Che ci siano dei disagi sociali particolari è indubbio, così come è indubbio che alcune scelte politiche ed alcuni atti amministrativi non sono stati efficaci e fluidi come avrebbero dovuto essere, oltre a peccare per certa incauta comunicazione. E tuttavia la questione dei contributi a pioggia, dei cantieri lavoro, dei sussidi e degli aiuti alle fasce disagiate, è questione complessa, delicata, che necessita di impostazione nuova ma anche decisamente meno demagogica e populistica.Un fallimento in tal senso finirebbe per rendere bersaglio di rabbia cieca (e non sempre del tutto comprensibile, oltre che mai giustificabile) non solo gli amministratori, ma la classe politica tutta, compresi coloro che attualmente vestono i panni dei tribuni della plebe.
Per quanto ci riguarda, questo spettacolo non responsabile della politica ci lascia costernati, indignati, ma anche preoccupati ed allarmati. Prendiamo le distanze dagli sfoghi estremi, ma faremo di tutto per comprendere, chiarire e spiegare i fatti.’’
Questo il giudizio ‘politico’ sull’attività consiliare, nel merito solo l’istituzione del Registro delle Unioni Civili costituisce qualcosa di concreto, per il resto approvazioni di regolamenti, di bilancio, di piano triennale delle OOPP, di piani di spesa che, a stento arrivano al numero di 10 in 10 mesi di attività, per il resto una ventina di ordini del giorno e circa una decina di mozioni e atti di indirizzo.
In pratica il Consiglio Comunale serve solo per l’azione, importantissima, di controllo delle opposizioni.
Per il resto, finora, con l’attuale maggioranza, nulla di produttivo.