Il solito comunicato dai toni quasi trionfalistici, firmato dal consigliere Stevanato, a nome del gruppo consiliare, annunciava con enfasi il nuovo regolamento TOSAP. Regolamento che non si vuole modificare ma riscrivere alla luce dell’evoluzione della città reale, per imprimere una diversa visione, oltre a rispondere in termini di efficacia e funzionalità
Con l’abolizione della tassa per i passi carrabili e un riordino dei mercati, settimanale e rionali, per mezzo di una proposta di iniziativa consiliare di metà dei rappresentanti pentastellati, si considerava riordinata e razionalizzata la materia TOSAP, convocando i Commissione le organizzazioni datoriali, in un impeto di francescanesimo solidale, per prendere in considerazione ulteriori possibilità di miglioramento.
Grazie alla maggioranza bulgara che regna in Consiglio Comunale, il provvedimento, come altri, verosimilmente, verrà approvato secondo i desiderata del Movimento 5 Stelle, in particolare secondo il pensiero dell’assessore Stefano Martorana, competente per bilancio e sviluppo economico, pur con qualche modifica che verrà considerata opportuna. Non si comprende perché l’Amministrazione non si sia mossa autonomamente, risparmiando quella ‘’via crucis’’ che è stato il passaggio in Commissione per la componente consiliare pentastellata.
Ala presenza di Cesare Sorbo e del funzionario Campo per la ConfCommercio, e di Antonella Caldarera accompagnata dal Presidente Biazzo per la CNA, le minoranze consiliari, in un mite pomeriggio di maggio, hanno offerto uno spettacolo di opposizione degno delle migliori tradizioni, sollevando eccezioni e problematiche a cui non è stata data risposta.
La sintesi della seduta può essere estrapolata dal mirabile intervento del consigliere Giorgio Massari, uno dei più moderati ma incisivi fra quelli del rappresentante democratico in questa consiliatura, ineccepibile, puntuale ed estremamente critico, pur nel massimo rispetto politico e istituzionale.
Massari, riservandosi un attento studio della proposta, portata a conoscenza dei commissari solo ad inizio i seduta, ha voluto fare delle osservazioni, non polemiche, sotto diversi aspetti.
Dal punto di vista politico ha eccepito che un ordine del giorno, che invitava a procedere sulla strada della revisione dei regolamenti, era stato bocciato in quanto la revisione veniva considerata attività principale della Giunta. Una scelta prevaricatrice, non condivisibile, per cui, ora il gruppo 5 Stelle fa una proposta in netto contrasto.
Come fatto istituzionale, trattandosi di iniziativa consiliare, c’è una grande confusione, dettata, forse, dall’inesperienza ma, comunque, inaccettabile. C’è grande commistione fra consiglieri e uffici, fra consiglieri e giunta, non ci dovrebbe essere quella fra giunta e uffici.
Dal punto di vista degli equilibri di bilancio, il nuovo regolamento avrà delle defluenze sulle entrate, ma pare che nessuno si sia preoccupato di definire, con chiarezza, minori introiti o costi aggiuntivi per la comunità, ci sono dati abbastanza vaghi. E un quesito è stato posto direttamente al Dirigente, per la mancanza di questi dati che, solitamente, hanno provocato pareri negativi, mentre ora non si comprende in virtù di quali certezze è stato espresso parere positivo.
Anche il consigliere Maurizio Tumino ha parlato con toni, come al solito, ispirati al massimo garbo istituzionale, ma, per la prima volta estremamente accesi, non ha risparmiato nessuna critica. Innanzitutto, per il fatto che le associazioni vengono invitate in certe occasioni, mentre per altre non vengono sollecitate come nel caso del microcredito o del prestito d’onore. Gli uffici di questa amministrazione guardano con favore alcune proposte, mentre altre restano nei cassetti, le organizzazioni di categoria debbono sapere che non sono i consiglieri di opposizione poco produttivi, ma lo sono gli uffici e l’amministrazione che porta avanti solo le iniziative proprie e quelle della propria parte politica. Non è consentito dire bugie alla città, in commissione e in consiglio, sulle modifiche del regolamento d’aula la conferenza dei capigruppo attende risposta da mesi.
Come Tumino, anche Sonia Migliore e Giorgio Mirabella hanno eccepito l’anomalia di discutere dell’argomento in commissione risorse, invece di trattare le modifiche al regolamento in commissione sviluppo economico, parimenti critici Elisabetta Marino e Angelo la Porta.
Seduta dominata dalla insoddisfazione generale, con un dispositivo di proposta consegnato all’ultimo minuto, con prevedibili e giustificate istanze di rinvio della discussione dopo attenta valutazione dello stesso: ha giganteggiato il funzionario della ConfCommercio Campo che ha spulciato con maestria e, in poco tempo, la bozza di regolamento, riscontrando diverse anomalie che ha evidenziato e per cui solo la funzionaria dell’ufficio tributi, dott.ssa Criscione, ha avuto le capacità e le competenze di risposta necessarie.
In definitiva un piano che razionalizza le categorie per le vie e spalma sulle imprese, prevalentemente quelle di somministrazione, i minori introiti derivanti dall’abolizione dei tributi per passi carrabili, tende parasole e insegne pubblicitarie superiori a 5 mq, con compensazioni all’interno del comparto che saranno tutte da verificare. Un sollievo non indifferente per ampie fasce di cittadini, non sottoposti alla vessazione del passo carrabile con una scelta che non è dettata da disponibilità verso l’utenza ma da precise sentenze della Cassazione che si sono pronunciate per l’illegittimità del tributo. Per compensare non c’è una visione strategica ma il facile ribaltamento sul settore commerciale, prevalentemente quello della somministrazione, in un momento, secondo alcuni, non idoneo per ulteriori aggravi della pressione tributaria e fiscale.