Seduta della prima commissione, affari generali, per discutere di eventuali variazioni all’art 10 dello Statuto Comunale che disciplina l’istituto del referendum consultivo, con particolare riguardo al possibile uso di internet e per i referendum online e per la raccolta firme digitalizzata.
Un confronto assai sterile per una problematica che, in tempi ormai dominati dalla comunicazione via etere, assume, sempre più, motivi di attenzione ma presuppone tempi e modi adeguati per l’introduzione di modifiche. Su questi temi si sviluppa uno scontro generazionale fra quanti sono disponibili al nuovo in perfetta adesione a norme, regole, leggi e principi costituzionali e quanti, in nome del progresso, considerano ostacoli e impedimenti di legge come semplici cose vecchie da buttare.
Su questa diversità di vedute si è arenato il dibattito, con uno scontro aspro, fra il consigliere Massari e il consigliere Dipasquale, sulle diversità prima accennate.
Una componente, quella consiliare del Movimento 5 Stelle, che mostra, ogni giorno di più, i suoi grandi limiti, senza una guida, senza un leader che venga riconosciuto unanimemente tale, con grossi difetti di preparazione sugli argomenti da trattare, paradossalmente anche su quelli che vengono proposti e non solo su quelli che vengono subiti. Una componente che presta il fianco alle critiche e alle polemiche, causando danno ad una amministrazione che, ancorchè non condivisa, si mostra disponibile al dialogo e al confronto sereno, con una Giunta che intende lavorare nell’interesse della città senza creare ulteriori divisioni, mostrando, anzi, che il primo cittadino è il Sindaco di tutti e non solo di quella grande maggioranza che lo ha fortemente voluto.
I consiglieri del Movimento 5 Stelle, in pratica non sanno gestire la loro maggioranza di ferro, non conoscendo perfettamente norme e dispositivi di legge e disattendendo, spesso e volentieri, il democratico confronto a cui vorrebbero sottrarsi in nome dei numeri bulgari con cui pensano di poter approvare e gestire come vogliono qualsiasi cosa.
Sintomi di un malessere generalizzato che avvolge, per motivi diversi, maggioranza e opposizioni, e che incide negativamente sui temi importanti per la città.
Cominciano ad emergere limiti che, puntualmente, le opposizioni fanno rilevare, anche pesantemente, senza che nessuno riesca a ribattere minimamente. Ci si rende conto che molte commissioni vengono, quasi, convocate inutilmente, una volta perché non c’è l’assessore giusto, una volta perché i commissari non hanno la disponibilità dei carteggi necessari sull’ordine del giorno, altre volte perché le iniziative sono in netto contrasto con le decisioni del Consiglio, inutile sottolineare, a maggioranza grillina.
Se, spesso, i grillini hanno accusato le opposizioni di fare sterile ostruzionismo, di non essere costruttivi, di far perdere tempo con i loro interventi e di usare le commissioni come fuggevole bancomat di gettoni di presenza immeritati, con costi generali di ogni seduta spropositati, è stata addirittura la consigliera Sonia Migliore ad ergersi a moralizzatrice affermando che non è tollerabile partecipare a sedute di commissioni inutili, che fanno perdere solo tempo e che provocano uno scandaloso dispendio economico che si potrebbe evitare in tempi di estrema crisi. Ma la reprimenda, a cui si sono accodati Chiavola, La Porta, Mirabella, Tumino, Marino e Lo Destro non si è limitata agli aspetti formali : è stato eccepito, con severità, che si vogliono superare la volontà e le decisioni del Consiglio Comunale, per cui il Presidente della Commissione è stato ufficialmente diffidato dal convocare sedute in cui siano previste modifiche ai regolamenti.
Come si ricorderà, le opposizioni avevano presentato un ordine del giorno per la sburocratizzazione dell’ente, si voleva istituire una apposita commissione che doveva procedere alla revisione e alla concentrazione numerica dei tanti regolamenti comunali. L’iniziativa fu considerata dalla maggioranza solo come viatico di ulteriori convocazioni, buone solo a incidere negativamente sulle casse comunali. Fu deciso, a maggioranza, che ad occuparsi della revisione dei regolamenti doveva essere l’amministrazione.
Motivo per cui, ogni atto che riguarda modifiche di regolamenti deve arrivare in commissione come atto di giunta.
E’ stato Maurizio Tumino a cercare di fare sintesi, dopo che Giorgio Massari aveva chiarito i termini tecno-giuridici dei possibili istituti consultivi comunali: se dopo il pronunciamento in Consiglio, viene proposto, per iniziativa consiliare, dagli appartenenti al Movimento 5 Stelle, prima il nuovo regolamento TOSAP, poi quello per l’istituzione delle consultazioni on line, allora vuol dire che, nei fatti, c’è una nuova consapevolezza dei grillini che, ormai, pensano come le opposizioni, per cui si è detto pronto farsi carico della riproposizione dell’ordine del giorno per la sburocratizzazione dell’ente, sospendendo il giudizio su quanto in esame, in attesa che il gruppo del M5S si pronunci in merito.
Mentre la consigliera Zaara Federico, che in qualità di vicePresidente aveva condotto ampia parte ella seduta, invitava a moderare i toni e auspicava di non considerare solo uno spreco i momenti delle sedute dedicati alla discussione e al confronto, come annunciato il consigliere Maurizio Tumino provvedeva a stilare e a presentare il nuovo ordine del giorno su accennato.