Tutta un paradosso la questione Consorzio Universitario a Ragusa, nulla che attiene alla logica e alla ragione, per un attimo sembra quasi che la problematica sia da legare, unicamente, al mantenimento dei livelli occupazionali che preoccupano, più di tutto, i pochi intervenuti. Non si comprende perché se gli enti pubblici, in passato, hanno assorbito anche lavoratori di aziende private, non lo possono fare Liberi Consorzi e Comuni che hanno generato questo mostro che si chiama Consorzio, mostro che, tutto ad un tratto qualche genitore vuole abbandonare al suo destino.
Non si parla, invece, di Università come fatto culturale e di cultura, vengono solo esaltati i valori economici della presenza sul territorio, inappropriato, per l’occasione, il silenzio dell’Assessore alla Cultura, indecifrabile quello dei due consiglieri comunali sempre sensibili alle tematiche culturali, se non altro per le loro competenze specifiche, i proff. Massari e Ialacqua.
Ma non sono stati solo questi i motivi che hanno dato una veste surreale alla seduta aperta del Consiglio Comunale dedicata alla vicenda Consorzio Universitario.
A cominciare dalle presenze dei parlamentari regionali, o meglio dalle assenze. Hanno partecipato solo Vanessa Ferreri e Orazio Ragusa, l’una del M5S che ha voluto fortemente l’abolizione delle Province e l’altro organico alla maggioranza governativa, entrambi vicini al territorio ma nella impossibilità di poter dare speranze per il futuro. Addirittura la Ferreri è stata prodiga di schiettezza nell’affermare, candidamente, che le casse regionali sono vuote e, fondamentalmente, è inutile creare e crearsi illusioni. In pratica, a Palermo, si naviga a vista. Forse per questo gli altri parlamentari, di cui due della compagine di governo hanno preferito glissare sull’argomento.
Per il resto solo politica, quella fatta di parole, di comunicati, di valutazioni degli errori del passato e del presente, in ogni caso esclusivamente di altri, senza proposte concrete, senza programmi o strategie, nelle mani della rivoluzione crocettiana ormai di dubbio esito, a cui si inchina, pedissequamente, solo il consigliere Chiavola, per esigenze di casacca, nel disperato tentativo di trovare motivi per rinnovare fiducia al Presidente della Regione e ai suoi provvedimenti incompleti.
Si apprendono particolari incomprensibili su quelli di una ex Provincia in uno stato di morosità permanente ma che modifica unilateralmente lo Statuto per annullarne gli effetti ai fini di poter determinare la governance futura. Provvedimento a cui si adegua la Giunta comunale, a cui viene chiesto di ritirare la delibera ma non di conoscere i motivi della strana decisione.
Enfasi, proclami e salvaguardia dell’Università, ma indifferenza quando si scopre che c’è una Facoltà a Modica, forse pagata dal Consorzio e, quindi, dal Comune di Ragusa, o quando si ricorda che Comiso deve molti quattrini al Consorzio.
Un mondo di meraviglie, con il solo consigliere Maurizio Tumino che cerca di riportare alla realtà con un odg, firmato anche dai consiglieri Lo Destro, Mirabella, Migliore, Morando e Marino, con cui si vuole impegnare il Sindaco per azioni concrete, per ritirare la delibera di cui sopra, in autotutela, per impugnare, di fronte agli organi competenti, la delibera del Commissario Straordinario che, con i poteri del disciolto Consiglio Provinciale, ha stabilito di recedere dagli accordi.
Ancora più realistico l’appello al primo cittadino affinché si faccia carico, spalleggiato da tutto il Consiglio Comunale, di esigere, dal Governo Regionale, le somme per il funzionamento del Consorzio Universitario che sono previste dall’art 7 della Legge Regionale n 5 del 2014, la cosiddetta Legge di Stabilità regionale che prevede appositi stanziamenti per le strutture consortili universitarie della Sicilia.