La Polizia Giudiziaria ha arrestato uno scafista tunisino reo confesso. Tra i 287 migranti, numerosi magrebini con precedenti penali. Uno degli arrestati deve scontare quasi 7 anni di carcere per armi e droga ed era fuggito in Marocco proprio per questo.
Agli investigatori ha dichiarato: “Non credevo che in mezzo a tutti gli altri mi avreste trovato”. La Polizia Giudiziaria esegue il fermo di JEBALI Fitouri, nato in Tunisia nel 1988, in quanto responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Nell’ambito dell’attività denominata “Mare Nostrum”, alle ore 18:30 del 30 maggio, la Nave “Libra” della Marina Militare Italiana, già prima impegnata nel recupero di un natante clandestino con a bordo 166 soggetti, ha intercettato un altro natante carico di immigrati clandestini il cui numero complessivo risulta essere 288. La nave è arrivata al porto di Pozzallo giorno 1 giugno. A bordo del mercantile i sospetti sono ricaduti tutti su un giovane tunisino difatti dopo poche ore di interrogatorio in presenza dell’avvocato, lo scafista ha confessato ed il tutto è stato confermato dai testimoni, sempre fondamentali per questa attività.
I migranti hanno raccontato di violenze durante la permanenza nei centri di reclutamento in Libia per poter partire per il viaggio in Italia alcune delle quali terribili. Al termine delle indagini durante 24 ore gli investigatori hanno appurato che in questo caso i migranti sono partiti tutti dalle coste libiche e che l’organizzazione composta da cittadini libici e siriani ha incassato centinaia di migliaia di dollari. Ogni migrante ha pagato in media circa 1.300 dollari (i siriani hanno pagato molto di più rispetto agli altri) per un totale di quasi 400.000 di dollari che sono andati quasi tutti agli organizzatori ed una piccola parte allo scafista.
La Polizia Scientifica ha identificato tutti i soggetti sbarcati e da approfondite indagini sulle impronte digitali prelevate presso il C.P.S.A di Pozzallo è stato possibile appurare che in 10 erano già stati in Italia ed avevano commesso diversi reati, ma 2 di questi erano destinatari di ordini di cattura per la carcerazione. MELOUEI Younes nato in Marocco nel 1986, destinatario dell’ordine di carcerazione per la cattura emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di La Spezia in quanto ha commesso in Italia (Lombardia, Liguria e regioni limitrofe) i reati di traffico di sostanze stupefacenti e possesso di armi. Dovrà scontare la pena di anni 6 e 4 mesi in quanto la sentenza è già passata in giudicato.
Il marocchino, che provava a confondersi agli altri migranti nel momento in cui gli sono state messe le manette, ha dichiarato: “Ero fuggito in Marocco per questo, ma non credevo che al rientro mi potevate trovare in mezzo a tutti gli altri”. RASHEDIN Majed nato in Marocco nel 1991, destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Lucca in quanto facente parte di associazione criminale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti operante nel territorio di Viareggio. Sino ad oggi, solo nel 2014, sono stati arrestati 52 scafisti dalla Polizia Giudiziaria a Pozzallo.