Forconi in piazza a Ragusa, per una prima di nuove azioni di protesta che vengono annunciate per fronteggiare la grave crisi che attraversa l’agricoltura in Sicilia e, particolarmente, nel nostro territorio
L’attenzione è rivolta alle diverse criticità delle produzioni locali, ma si porta avanti con forza le problematiche delle aste giudiziarie e delle ingiunzioni dell’Agenzia delle Entrate e di Riscossione Sicilia, che vengono considerate l’anello finale di uno sconvolgimento del settore che rischia di diventare irrisolvibile
Nella prima mattinata, il gruppo di agricoltori scesi in piazza, per protesta, ha disperso sull’asfalto, nella zona di piazza Libertà prospiciente alla Camera di Commercio, un grosso quantitativo di prodotti della terra, a significare l’intenzione degli agricoltori di buttare la merce piuttosto che venderla a prezzi irrisori, determinati dalle auspicate ma mancate misure tutela per il comparto, prime fra tutte le protezioni dai mercanti emergenti del nord Africa, per le quali si attendono inutilmente misure cautelative in sede ministeriale ed europea.
Un gruppo di dimostranti è riuscito ad accedere ai tetti dell’edificio della Camera di Commercio ed ha esposto uno striscione per il problema delle aste giudiziarie che, secondo l’organizzazione, non è solo siciliano.
Il leader dei Forconi, Mariano Ferro ha anticipato di una riunione che si terrà nel pomeriggio di martedì 10 giugno, a Vittoria, presso la Fiera Emaia, indetta con la collaborazione del Sindaco Nicosia, a cui dovrebbero partecipare numerosi sindaci dei comuni interessati alle produzioni agricole, in particolare quelli della fascia trasformata.7
Al momento non si hanno indicazioni sulla durata della protesta, che gli agricoltori non vorrebbero limitare solo a questo giorno.