Le voci sull’accordo voluto dal Prefetto per i lavoratori dell’ ‘Allegato C’ del bando di gara per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, avevano indotto a pensare ad un rientro totale della protesta. La fine dell’occupazione dell’aula consiliare sembrava propedeutica ad un ritorno sereno alla normale attività amministrativa e del Consiglio Comunale. Qualcuno aveva, addirittura, pensato ad una inversione di tendenza nei rapporti fra amministrazione e opposizioni, nel contesto di una possibile apertura ad un dialogo sereno e costruttivo.
Le speranze sono state subito tarpate da segnali poco confortanti: intempestivi comunicati di vittoria, inopportune considerazioni sull’occupazione e sulle catene da parte di consiglieri della maggioranza, un atteggiamento adombrato e stizzito del Sindaco in conferenza stampa, con severe considerazioni sui comportamenti e sugli atteggiamenti dei consiglieri di opposizione, palesavano una tensione latente per cui stentava a tornare il sereno.
Sono bastate poco più di tre ore ai consiglieri delle opposizioni per analizzare i contenuti della conferenza stampa, evidenziarne le discrasie con il materiale raccolto sulla materia e trarne delle conclusioni che si sono volute portare a conoscenza degli organi di informazione, ripristinando uno stato di belligeranza, per ora verbale, che non fa ben sperare per il futuro.
In conferenza stampa Lo Destro, Tumino, Migliore, Mirabella e Chiavola, che hanno parlato anche a nome degli assenti, ma partecipi idealmente, Marino, La Porta e Morando.
L’intento era quello di rintuzzare alcuni rilievi del Sindaco sulle contestazioni all’atto, il bando di gara per la raccolta dei rifiuti. Non ci sono stati toni enfatici per il raggiungimento dell’obiettivo riguardante i lavoratori dell’ ‘Allegato C’, solo il rifiuto dell’etichetta di una opposizione strumentale e pretestuosa, come anche la negazione di ogni possibile eccezione per comportamenti poco rispettosi o provocatori.
Solo inadempienze gravi negli atti, molte delle quali confermate dai dirigenti e dagli uffici, attraverso cui i consiglieri espletano la funzione di controllo assegnatagli dagli elettori.
Tutti i rilievi sono stati corredati da ampia documentazione, quasi interamente composta da note e comunicazioni protocollate in Comune, in entrata e in uscita.
Contestate le date delle prime eccezioni sollevate sul bando di gara, contestata l’asserita mancanza di ricorsi al bando di gara, con un ricorso per l’annullamento già protocollato e, secondo fonti dell’avvocatura del Comune, tre avvisi di prericorso, già in possesso degli uffici.
Sottolineato l’appello rivolto al Prefetto, attraverso funzionari dell’Ufficio Territoriale del Governo, per un intervento dirimente nell’azione di protesta, stigmatizzati i toni forti utilizzati dalla maggioranza pentastellata che, forse, dopo le dichiarazioni e le considerazioni esternate avventatamente sulla vicenda, è la sola ad uscire sconfitta dopo la protesta.
Restano le preoccupazioni per un bando di gara che presenta diverse altre criticità, evidenziate con ampia documentazione di supporto, derivante da una attenta azione di controllo sugli atti dell’amministrazione.
Reiterati i rilievi sollevati già nelle interrogazioni e nelle comunicazioni in Consiglio, stigmatizzati i comportamenti caratterizzati da inspiegabile nervosismo.
Sintomatiche le dichiarazioni dei consiglieri Mirabella e Chiavola che, in contrasto ai riconoscimenti spesso inoltrati al presidente del Consiglio Iacono, a livello personale e per il suo ruolo istituzionale, ne hanno ravvisato un comportamento nervoso e poco attento alla tutela delle minoranze impegnate nella protesta per cui si è avvertito, da parte sua, un palese dissenso.
Giorgio Mirabella, inoltre, ha rigettato accuse di populismo, segnatamente da parte del consigliere Ialacqua, che ha fortemente censurato per atteggiamenti inopinatamente critici, mentre Mario Chiavola ha constatato come la ricorrenza del primo anno di vita dell’amministrazione non sia coincisa con un momento esaltante della Sindacatura.