Abbiamo riferito degli esiti dell’Assemblea Provinciale del Partito Democratico subito dopo la conclusione delle votazioni che hanno portato alla nomina del tesoriere e di Bartolo Giaquinta come Presidente.
Abbiamo atteso, invano, un comunicato ufficiale che non è arrivato, a conferma che il silenzio che ha gravato in tutti gli organi di informazione era sintomo di una bufera in corso, dagli sviluppi ancora senza contorni.
Lungi da noi voler prendere posizione sulla intricata vicenda che vede opposti la corrente ipparina del partito, con l’autorevole sostegno del senatore ragusano Gianni Battaglia, e le componenti, oggi alleate, di Peppe Calabrese e del vice segretario provinciale Mario D’Asta.
Impossibile non riferire delle numerose prese di posizioni contro una assemblea da molti ritenuta illegittima, senza convocazioni regolari, senza numero legale, contro un segretario provinciale che si mostra in grave difficoltà, se non altro perché nemmeno in grado di affrontare la situazione con gli organi di informazione per fare chiarezza u una situazione incresciosa, ormai al limite del ridicolo, che mette ala berlina uno dei partiti di più lunga tradizione della storia italiana-
E se responsabilità ci sono, vanno appunto ricercate nei vertici regionali incapaci, da tempo, di mettere ordine nel partito, di ristabilire la legalità e la trasparenza, di inviare persone in grado di mettere ordine in un PD ragusano dilaniato dai contrasti
Di recente è stato il capogruppo del PD al Consiglio comunale, Giorgio Massari, a rivendicare, in sede locale, a Ragusa, le capacità del partito e dei suoi esponenti di spicco per poter aspirare al prossimo governo della città, ma un quadro di siffatto disordine e confusione non depone certo a favore dei progetti politici citati.
Il livello del contrasto è forse ai massimi storici, la decisione del segretario Denaro di non lasciare spazio per la Presidenza dell’Assemblea, nemmeno di fronte ai numeri della nuova maggioranza Calabrese- D’Asta, rende ogni percorso di ricucitura impercorribile e delegittima, di fatto, un Segretario che appare senza maggioranza.
I toni sono accesi anche sui social network dove i più accesi sostenitori della nuova maggioranza che non trova spazio, hanno dato sfogo a contumelie e di ogni genere:
‘’Hanno truffato, ora sfiducia’’
‘’almeno tu sei stato avvisato! E noi che non abbiamo ricevuto nessuna convocazione? Penso ci siano gli estremi per fare dei ricorsi o no?’’
continuo a chiedermi … io che ci faccio in mezzo a sta gente !
‘’Spero che qualcuno si sia reso conto di essere stato usato per arrivare a tutto questo, da Palermo è stata alimentata la spaccatura e le liti, si è data legittimità ai circoli ragusani anche prima che passassero dal consiglio per l’autorizzazione ufficiale. Tutto pur di tenere Ragusa sotto i piedi. A chi giova tutto questo? A chi? Io ce l’ho un nome’’
‘’Signori è mozione di sfiducia, i dinosauri contro il resto del mondo. Un segretario provinciale che ha dimostrato di non contare nulla. È ridicolo. Ma state sereni non passeranno!
Addirittura il segretario cittadino del 1° circolo, Lauretta scrive sulla pagina facebook che ha incontrato il segretario regionale raciti, ad un convegno a Terrasini, il quale, edotto della situazione chiedeva : “perchè c’è bisogno del quorum”. Roba da film di Totò !
Esplicativo un post di Peppe Calabrese :
‘’Oggi a Comiso vergognosamente PD. !! In assemblea provinciale 102 persone presenti su 271.
Notifiche di convocazione mai arrivate almeno ad un centinaio di componenti Manca il numero legale.
“Ma chi se ne fotte dicono i violenti!! Noi votiamo e poi chi vuole faccia ricorso !!
” si votano il presidente dell’assemblea Provinciale. Continua la prevaricazione da parte di ALCUNI dirigenti di Comiso vittoria e qualche ragusano che con la violenza, in barba ad ogni regola statutaria decidono Di tenere spaccato il partito. Denaro segretario provinciale per la terza volta va in assemblea e dimostra di non avere i numeri x governare il partito. Ma nessun problema!! Arrivano i violenti e i furbi in soccorso! E tra qualche furbizia, qualche minaccia e qualche ” tumpulata ” autorizzata da un accondiscendente dirigente regionale ecco partorito un altro risultato contraffatto impregnato di atteggiamenti che nulla hanno di politico e che non appartengono al sottoscritto ne a quelli che la pensano come me.
Schiena dritta e mai scendere a compromessi con chi deve vincere a tutti i costi anche quando è perdente.
Intanto, a firma di alcuni dirigenti del Partito, Giuseppe Calabrese, Mario D’Asta, Giovanni Lauretta, Tony Francone, Giovanni Spadaro, Armando Cannata, Gianni Stornello, Sergio Failla, Pino Amato, Carmelo Ferraro, è stato diramato il seguente comunicato:
ATTO DI PREVARICAZIONE DEL SEGRETARIO PROVINCIALE DENARO, NEL CORSO DELL’ASSEMBLEA DEL PD TENUTASI IERI A COMISO. STIGMATIZZATI ATTEGGIAMENTI E STILI POLITICI CHE NON ATTENGONO ALLA CORRETTA GESTIONE DEL PARTITO. ECCO PERCHE’ NON CI STIAMO
‘’Si è consumato l’ennesimo atto di prevaricazione e preoccupante segnale di spregio verso le regole da parte del segretario provinciale Giovanni Denaro e di chi lo spalleggia in operazioni di pirateria politica. Quanto accaduto ieri, a Comiso, in occasione della assemblea provinciale del Partito Democratico, ha dell’incredibile: nonostante la mancata convocazione di quasi un centinaio di componenti – su un totale di 271 – e le ripetute richieste di rinvio da parte di chi scrive, nonché la mancanza di numero legale all’inizio dei lavori (presenti 102 componenti su 271), Denaro ha ritenuto di dovere dare seguito agli ordini del giorno votando tesoriere e presidente. Risulta evidente la violazione delle regole democratiche e statutarie del partito; in conseguenza di ciò, i sotto elencati dirigenti, componenti dell’assemblea e iscritti, nel confermare la volontà di agire nelle opportune sedi di garanzia e controllo del partito, intendono portare alla luce in sede pubblica tali comportamenti, peraltro ultimi di una modalità di gestione portata avanti da diversi mesi all’interno del Pd provinciale, per prenderne le distanze e stigmatizzare comportamenti e stili politici che non appartengono alla corretta gestione del partito e all’impronta riformista e moralizzatrice che il nuovo corso della segreteria nazionale di Matteo Renzi intende dare. Non riconosciamo le due figure neoelette di tesoriere del Partito Democratico provinciale e presidente dell’assemblea provinciale del partito, scelta legata non alle persone ma obbligata a causa dei metodi seguiti per l’elezione. Di conseguenza non riconosciamo Giovanni Denaro come segretario provinciale del Partito Democratico, in quanto non adatto a garantire il rispetto delle regole e il funzionamento corretto degli organismi. Politicamente va segnalato come per la terza volta, in tre diverse assemblee, Denaro non ha raggiunto la maggioranza. Mentre nelle prime due si è limitato a sciogliere l’organismo assembleare (addirittura abbandonandolo di punto in bianco la seconda volta, senza preavviso, mentre noi avremmo potuto votare gli organismi così come ha fatto lui ieri), nella terza, pur consapevole di non avere numeri sufficienti a proseguire, ha illegittimamente continuato i lavori. Terremo una conferenza stampa, la settimana prossima, per comunicare come intendiamo continuare la nostra attività politica all’interno del Pd provinciale al servizio del territorio e dei nostri elettori’’.