E’ stato arrestato un parrucchiere in pensione di 64 anni: è accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di una bambina di 9 anni. La Polizia di Stato di Ragusa – Squadra Mobile Sez. Reati Contro la Persona – ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa su richiesta della Procura della Repubblica diretta dal Dott. Carmelo Petralia a carico di G.G. di anni 64, originario di Comiso, per violenza sessuale aggravata ai danni di una bambina di 9 anni.
L’attività d’indagine è nata in quanto la piccola di 9 anni aveva confidato quanto le accadeva da un paio di mesi alla sorella poco più grande. Appresa la notizia la sorella si è rivolta agli investigatori della Polizia di Stato che dopo aver ricevuto le terribili testimonianze indirette hanno iniziato una delicata attività d’indagine.
La piccola con l’aiuto di una psicologa ha riferito tutto agli agenti. Le “attenzioni” prima e le violenze poi, erano iniziate qualche mese addietro quando G.G. ha deciso di affittare parte di casa sua, a Comiso, ad una famiglia in precarie condizioni economiche che si accontentava di spazi ristretti pur di arrivare a fine mese.
L’arrestato, vivendo in una parte di casa separata solo da una porta, appena udiva i genitori uscire di casa per pochi minuti, approfittava dell’assenza ed iniziava un primo approccio offrendo caramelle alla bambina. La piccola, sarebbe stata toccata e afferrata per le braccia, proprio per riuscire a tenerla ferma: le toccava i capelli, la riempiva di complimenti ma poi, si abbassava i pantaloni e nel contempo si sarebbe masturbato toccandole i genitali.
Sono bastate poche settimane d’indagini serrate per dimostrare le responsabilità dell’odierno arrestato. La condotta tenuta è stata confermata da diversi elementi investigativi raccolti. Stamattina all’alba il soggetto è stato catturato proprio nella sua abitazione. Dopo averlo condotto presso gli uffici della Questura di Ragusa la Polizia Scientifica lo ha fotosegnalato e quindi il personale della Squadra Mobile lo ha accompagnato in carcere dove entro 5 giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia.