Si delinea all’orizzonte un cambio di strategia delle opposizioni al Consiglio Comunale di Ragusa: già il fronte compatto della minoranza, composto da otto consiglieri su dieci, si presenta, per l’ennesima volta, e parla ad un sola voce. Restano fuori, per scelta, i due consiglieri del Partito democratico che rinnovano l’intenzione di distinguersi, di voler fare opposizione diversa.
I consiglieri Chiavola, La Porta, Lo Destro, Marino, Migliore, Mirabella, Morando e Tumino, elencati in rigoroso ordine alfabetico, hanno incontrato gli organi di informazione per fare il punto, dopo la recente trattazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche.
Alla luce dei numerosi rilievi che sono stati eccepiti nel corso della lunga seduta di Consiglio, era opportuno riassumere quegli aspetti dell’argomento dove sono state riscontrate evidenti criticità, una sorta di riassunto delle lacune dell’atto esaminato, a cui si sono aggiunti altri rilievi su presunte irregolarità e illegittimità su cui, si ha la percezione, di un cambio di passo delle opposizioni per affrontare quella che ritengono una emergenza amministrativa della città.
Si è avuta la sensazione della rilegatura di un corposo volume che potrebbe costituire la pietra miliare di una opposizione rinnovata che dopo aver fatto teoria e filosofeggiato vuole passare ad una seconda fase, con una impronta nuova e più concreta.
Per la prima volta, per esempio, ogni rilievo è stato corredato da specifica documentazione di atti ufficiali del Comune: lo spunto è stato dato dall’esigenza di fare chiarezza su un atto, come quello del Piano Triennale, che appare, secondo le opposizioni, costellato di illegittimità.
Le eccezioni sollevate da Tumino e Lo Destro, rispettivamente in ordine alla cartografia mancante nell’atto deliberato e all’elenco dei beni alienabili hanno fatto emergere diverse altre criticità, in primo luogo anomale riconosciute disfunzioni degli uffici che sono state acclarate da una nota del presidente del Consiglio fatta pervenire al Segretario generale, al Dirigente del Settore competente e al presidente della Commissione Consiliare.
Segnale inequivocabile che i rilievi segnalati dai consiglieri di opposizione erano fondati, non strumentali né ostruzionistici, per fatti definiti dal Presidente Iacono, nella lettera, ‘’gravi e incresciosi’’.
Se l’intervento dirimente del Segretario Generale non ha ritenuto necessaria la stesura di una nuova delibera per l’atto completato dalla documentazione prima mancante, in forza di sentenze del Tribunale Amministrativo, le minoranze restano perplesse per il ricorso ad emendamenti tecnici ad integrazione degli atti, una anomala sanatoria per atti illegittimi.
Lo stesso emendamento n. 24, come fatto rilevare dalla consigliera Migliore, esplicita che ‘’per errore materiale risultano errati gli importi delle opere inserite nell’elenco annuale 2014 con priorità da 81 a 88, è stato riportato l’elenco dei R.U.P. non aggiornato, non è stata allegata la planimetria con le indicazioni delle opere, la relazione generale di cui al comma 14 dell’art. 6 della L.R. 12/2011 e l’elenco dei lavori fino a 100.000 €’’. Alla luce di quanto scritto, fatti salvi i requisiti di legittimità dell’atto, è d’uopo che l’assessore al ramo verifichi, almeno, i requisiti di competenza degli uffici preposti che hanno prodotto siffatti rimaneggiati atti importanti.
Lo richiede la città, lo deve esigere una amministrazione che della efficienza, della trasparenza e della legalità fa le proprie bandiere.
Nell’incontro sono state evidenziate anche altre criticità rilevate, già nei lavori della Commissione, e alcune dichiarazioni dell’Assessore, in fase consultiva in Commissione, per esempio relativamente alla contrazione di mutui, che sono state disattese in sede di presentazione dell’atto in Consiglio.
Se l’Assessore Corallo ha parlato di strumento fondamentale per la città, prima fase di un progetto urbanistico più ampio, pur condizionata dalla disponibilità economica dell’Ente, caratterizzato da efficientamento (ad esempio idrico ed energetico) e razionalizzazione della spesa, i consiglieri delle opposizioni non hanno intravisto scelte importanti, supportate da idee chiare e strategiche.
Nulla sul centro storico, dove sono stati messi da parte progetti importanti, – piazza Libertà, Teatro Marino, ultimo tratto di via Roma, asse San Giovanni Cappuccini -, nulla per la crescita delle piccole e medie imprese, poco di novità con solo 4 opere inedite su 333 riproposte dal vecchio triennale.
Opinioni che non possono essere considerate strumentali perché acclarate dal giudizio non molto dissimile di partiti e movimenti, anche di quelli, una volta, alleati dei cinque stelle.
A margine dell’incontro, sono emerse altre eccezioni, di cui si è solo fatto cenno ma per le quali, si ha il presentimento che costituiranno nucleo fondamentale di una prossima rinnovata azione di opposizione mirata, se non a eliminare il fortino pentastellato, di certo a scardinarne le porte per favorire una maggiore trasparenza e limpidezza degli atti amministrativi che le minoranze vogliono assolutamente riportare nell’alveo di una corretta ed efficiente gestione.
Strane e ingiustificabili dimissioni di R.U.P. che, fra l’altro, dimissionari, hanno relazionato in Commissione, ricorsi relativi a procedure concorsuali, quadri delle risorse disponibili relative alla Legge su Ibla inspiegabilmente ridotti, nel contesto della vicenda dei fondi distratti per altre spese, su cui si tarda a fare chiarezza, ridotto utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Presidenza della Regione per l’emergenza idrica, il tutto su fantasmagorici scenari di fantapolitica che si muovono sotto traccia e vorrebbero delineare assetti futuri della scena politica locale con alleanze inimmaginabili e in grado di sconvolgere gli attuali assetti.