La Polizia Giudiziaria ha eseguito il fermo di KARAOUI Zied, nato in Tunisia il 02.02.1992, in quanto responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo è accusato di aver procurato l’ingresso in Italia di 297 clandestini eritrei. Il tunisino aveva occultato il guadagno all’interno delle proprie ciabatte infradito.
Alle ore 13.00 di giorno 7 luglio, al Porto di Pozzallo sono arrivate le motovedette CP 274, CP 284 e CP 307 che trasportavano complessivamente 297 cittadini extracomunitari, molti dei quali donne e bambini, tutti eritrei. Il soccorso era stato effettuato a sud di Malta ed il barcone sul quale tutti i migranti si trovavano all’atto del loro rintraccio era in pericolo.
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), collaborati da un’aliquota della Sez. Oper. Nav. della Guardia di Finanza di Pozzallo ed un’aliquota della Compagnia Carabinieri di Modica sin dai primi istanti dell’approdo delle motovedette hanno iniziato le indagini.
In questa occasione l’individuazione dello scafista è stata abbastanza semplice considerato che era l’unico cittadino non eritreo soccorso in mare.
A carico dello scafista tunisino sono emersi elementi di responsabilità schiaccianti, difatti dopo qualche ora di interrogatorio ha confessato le proprie responsabilità. Altro indizio raccolto dagli investigatori è emerso dalla perquisizione accurata; all’interno della ciabatta infradito, arrotolati ed infilati dentro un buco appositamente ricavato, l’uomo aveva occultato il guadagno per il “lavoro” svolto, ben 3.000 dollari.
Le indagini condotte dagli investigatori durate 15 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Ogni migrante ha pagato in media 1.500 dollari per un totale di quasi 450.000 dollari che sono andati quasi tutti agli organizzatori e così come riferito dallo scafista reo confesso a lui sono andati 3.000 dollari adesso sottoposti a sequestro. Dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica l’arrestato è stato condotto presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione.
Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 62 scafisti dalla Polizia Giudiziaria a Pozzallo.