Corso sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare
Ancora un corso organizzato dall’Azienda Sanitaria di Ragusa, presso i locali del Centro IRC aziendale in Via Roma a Ragusa (ex poliambulatorio) per la formazione sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare con uso del defibrillatore semiautomatico esterno.
Il corso è stato rivolto a venti operatori non sanitari, del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Ragusa, tenuto dagli istruttori, i dottori Antonino Nicita e Vito Perremuto, gli infermieri Rosario Cascone, Mario Lorefice e Rosario Guastella.
Gestione del Rischio Clinico e Sicurezza delle cure
Si è conclusa la prima parte del corso: “GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO E LA SICUREZZA”, organizzato dall’ASP di Ragusa – Ufficio formazione aziendale.
Un percorso formativo rivolto agli operatori della sanità, dipendenti, convenzionati ed esterni che ha registrato un grosso successo di partecipanti: medici, infermieri, tecnici di laboratorio, di radiologia, fisioterapisti, ostetrici.
Articolato in otto edizioni, la prima a giugno e le restanti nei prossimi mesi, l’ultimo modulo è programmato per novembre 2014. Responsabile scientifico il dott. Giovanni Ruta, dirigente medico dell’ASP.
“La sicurezza delle cure è la componente fondamentale della qualità dei servizi sanitari e la gestione del rischio clinico comprende un insieme di attività che possono avere effetti positivi sia sui processi che sui risultati dell’assistenza”. Ne è fortemente convinto il direttore generale dell’Azienda, dott. Maurizio Aricò.
Le esperienze di successo nell’applicazione dei metodi e degli strumenti per la gestione del rischio clinico si basano sulla presenza di operatori sanitari formati e motivati, ad applicare sia in modo reattivo che proattivo i sistemi di reporting e learning degli eventi avversi e le buone pratiche per la sicurezza delle cure. La selezione e la formazione della figura del facilitatore per la gestione del rischio clinico e la sicurezza delle cure diventa pertanto uno dei primi passi per implementare un sistema di gestione del rischio.
Le evidenze in merito ai metodi ed agli strumenti oggi sono sufficientemente consolidate per permetterne una efficace condivisione su larga scala, nonché un riadattamento alle esigenze locali, tenendo conto degli obiettivi di politica sanitaria nazionali, regionali, aziendali e degli aggiornamenti tecnico scientifici. Il ruolo del facilitatore può così svilupparsi nel tempo, con una progressiva professionalizzazione che ne garantisca l’autonomia, l’appropriatezza e la sostenibilità organizzativa, ponendo al centro le esigenze di sicurezza dei pazienti e l’efficienza delle azioni di miglioramento, per produrre una crescita del valore dell’assistenza sanitaria che con le giuste risorse sviluppi i propri standard di qualità.