Una partita dall’esito scontato che si disputerà dalla mattinata di lunedì 28 luglio per proseguire, poi, secondo le convocazioni, nei pomeriggi del 30 e del 31 del mese.
Per l’approvazione dello schema di Bilancio di Previsione dell’Esercizio Finanziario 2014, della Relazione Previsionale e Programmatica e del Bilancio Pluriennale 2014/2016, intenzione dell’amministrazione arrivare a dotare la città dell’importante strumento finanziario entro la data, non più perentoria, del 30 luglio, nonostante i termini di scadenza per l’approvazione siano stati spostati al 30 settembre.
Nulla è dato sapere sui motivi del rifiuto dell’amministrazione a non considerare il calendario di approvazione già stilato: nel corso della seduta di giovedì 24, dedicata, come da accordo della conferenza dei capigruppo, esclusivamente alla presentazione dell’atto da parte dell’Assessore Martorana, questo stesso aveva perentoriamente escluso ogni ipotesi di rinvio, oltrepassando, fra l’altro, ogni competenza del suo ruolo per una decisione che spettava, in ogni caso al Consiglio.
Dicevamo una partita dall’esito scontato, assicurato dalla maggioranza che, almeno fino ad ora, assicura una navigazione piuttosto tranquilla alla Giunta Piccitto.
Se di incognite si può parlare, lo si può fare solo a livello di pettegolezzo, per cercare di anticipare quelle che possano essere le posizioni dei movimenti pseudo alleati dell’amministrazione, ‘Partecipiamo’ e ‘Città’, se saranno estremamente critici nei confronti dello strumento finanziario, come già hanno avuto modo di esprimere riserve, oppure l’approvazione di emendamenti correttivi della manovra potrà indurre gli stessi a modificare l’espressione di voto, comunque non determinante.
Più scontata la posizione del PD, che non dovrebbe modificare un voto di opposizione, neanche per l’approvazione di emendamenti riconducibili al gruppo.
Per il resto, si profila la battaglia di sempre, fra le opposizioni ‘’8 – PD’’ impegnate alle eccezioni senza riserve su ogni aspetto non condiviso, con una serie di emendamenti che, secondo un copione ormai noto, saranno puntualmente bocciati dalla maggioranza.
Unico dato incerto, le capacità dei singoli consiglieri a presentare un adeguato numero di emendamenti tali da stravolgere l’andamento dei lavori d’aula, ma non si intravede all’orizzonte una formazione compatta, resistente, tutta e sempre presente in aula, capace di portare avanti un dibattito fino alle prime luci dell’alba, attraverso la presentazione di almeno un migliaio di emendamenti.
Il dibattito sul bilancio esula, quindi, dall’ambito strettamente legato ai lavori d’aula e si dipana all’esterno, attraverso i principi ispiratori, dichiarati nella presentazione, dall’assessore Martorana, di cui si potrà leggere in altra parte del giornale e le diverse valutazioni delle forze politiche cittadine, il cui giudizio può fare da virtuale contraltare all’atto blindato dalla giunta e dalla maggioranza grillina.
Una attenta disamina andrebbe eseguita, anche, tramite il raffronto dello strumento finanziario con il programma elettorale del Sindaco e del Movimento 5 Stelle, un raffronto che sarebbe utile per definire quanto delle promesse elettorali ha avuto seguito.
Per la cronaca, la seduta di giovedì 24 ha regalato una trama assai complicata: all’apertura della seduta, quasi un’ora dopo l’orario della convocazione, si è dovuto constatare la mancanza del numero legale, che ha costretto il Presidente Iacono, come da regolamento, alla chiamata successiva dopo 60 minuti.
In ogni caso un fatto squalificante per una maggioranza incapace dia assicurare i numeri in aula, segnale di leggerezza da parte di un gruppo di neofiti della politica senza leadership e senza capogruppo con adeguato carisma.
Il fatto eclatante della seduta, iniziata alle ore 17,45, comunque non spiegato ufficialmente in Consiglio, nemmeno a beneficio di quanti seguono le dirette streaming e TV, è stato quello della lunga interruzione dei lavori, disposta dal Presidente Iacono, protrattasi fino alle ore 20.
Prima dell’inizio dei lavori, le opposizioni ‘’8 – PD’’ avevano ufficialmente inoltrato una nota al Segretario Generale per un parere su alcune incongruenze rilevate nelle carte del bilancio. Una strategia diversa che abbandona il percorso dell’opposizione in aula, che viene giudicato ostruzionistico, e scarica le responsabilità sulla massima carica dell’Ente per una verifica della legittimità degli atti, prima della discussione.
Osservazioni in ogni caso fondate, se è vero che Dirigente e Revisori dei Conti hanno avuto bisogno di oltre due ore per rispondere al Segretario Generale, con una nota apparentemente semplice, dove, peraltro, è stato ammesso un errore di trascrizione, utile per acclarare che in ogni caso, contrariamente a quanto dichiarato in aula dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Gulino, le opposizioni leggono e studiano bene con competenza gli atti, abbandonando l’aula, quando accade, non certo per incapacità di comprensione degli argomenti trattati.