In occasione di un precedente analogo caso di ritardata apertura dei cancelli del cimitero comunale di Marina di Ragusa, ci eravamo astenuti dal rinfocolare polemiche, ritenendo il disservizio possibile, ancorché poco giustificabile non conoscendone i motivi.
Unico appunto che poteva essere mosso ai responsabili comunali, dall’assessore ai vertici degli uffici preposti, riguardava la mancata illustrazione ufficiale dei veri motivi dell’accaduto, ma, purtroppo, il nostro comune stenta a diventare una casa di vetro, nonostante la rivoluzione annunciata.
Era stato così che il disservizio si era avviato, in pochissimo tempo, nel dimenticatoio dei disservizi comunali, fatto passare per un normale disguido o contrattempo che aveva impedito al dipendente di essere puntuale.
La seconda segnalazione del sempre attento consigliere Angelo La Porta impone maggiore considerazione per l’accaduto e richiede, questa volta, non solo un intervento deciso degli amministratori ma anche le dovute spiegazioni sulle cause. Come giàà accaduto nella mattinata del 21 luglio, notevole ritardo nell’apertura dei cancelli, con gente che voleva approfittare della frescura mattutina per far visita ai cari defunti e, invece, è stata obbligata a soffrire i disagi della calura agostana per oltre due ore.
Secondo quanto riferito da La Porta, pare che questa volta sia intervenuta anche una pattuglia della Polizia Urbana anche avrebbe rilevato l’accaduto, per cui ci saranno delle carte che potranno costituire l’incipit di una seria indagine sugli episodi che, a questo punto, non si possono considerare solo casi isolati e fortuiti.
Visto il ripetersi dell’accaduto, le responsabilità vanno cercate, maggiormente, negli uffici, dove il dirigente responsabile, evidentemente, ha preso sottogamba la questione non considerandola di primaria importanza e non adottando le misure necessarie per evitare disservizi di questo genere.
E, al riguardo, auspichiamo toni diversi da parte del Consigliere Comunale che esercita egregiamente la sua funzione di controllo ma non fa trapelare esigenza di provvedimenti seri a carico dei responsabili, parlando solo di ‘’anomalie nella macchina che si occupa della gestione del servizio’’, attendendo maggiore solerzia, da parte dell’Amministrazione, invece di pretendere massima severità nell’accertamento di quello che non funziona.