69 ragazzi lavoreranno a Chiaramonte dal 25 agosto al 7 settembre: sono gli studenti del LId’A, il Laboratorio Internazionale d’Architettura giunto alla decima edizione e proporranno cinque progetti su altrettante tematiche legate a Chiaramonte.
“Il progetto dell’esistente e il restauro del paesaggio. Chiaramonte Gulfi. Continuare un mondo”: è questo il nome del laboratorio di quest’anno, per la prima volta in Sicilia, coordinato da Laura Thermes dell’università Mediterranea di Reggio Calabria (dottorato di ricerca in progettazione architettonica e urbana). Del comitato organizzativo fanno parte l’architetto Alessandro De Luca e il professor Antonello Russo. Alla conferenza stampa di presentazione era presente anche il prorettore vicario dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, Adolfo Santini, insieme al sindaco Vito Fornaro e agli assessori Laura Turcis, Salvatore Vargetto e Alessandro Cascone.
Il LId’A è un evento culturale e scientifico che si svolge ogni anno in località diverse del Meridione e vede la partecipazione di architetti, docenti, artisti e intellettuali sia italiani che stranieri. Il sindaco Fornaro, dichiara: “L’obiettivo è quello di avere una visione diversa del territorio: la nostra città verrà guardata con occhi diversi”.
A spiegare il significato del progetto, l’architetto Laura Thermes: “Il dottorato prevede lo studio di tutto il Meridione, infatti si chiama “Il progetto dell’esistere e la città meridionale”. L’idea è quella di sviluppare alcuni progetti su Chiaramonte. Cerchiamo d’introdurre, all’interno dei centri urbani, elementi di modernità che trasportino nella contemporaneità, ovviamente senza snaturare il contesto urbano”.
I temi sono cinque: la cinta di corso Kennedy, che delimita la periferia, il sistema delle piazze e delle vie intorno a C/so Umberto, la zona medievale di San Giovanni, l’accessibilità (sia di alcune aree che dei parcheggi) e, infine, l’ex hotel “La pineta”. I ragazzi verranno suddivisi in 9 laboratori di progettazione, coordinati da docenti rappresentanti di otto scuole internazionali: Renato Capozzi e Federica Visconti (Università Federico II di Napoli), Carlos Campos (Facultad de Arquitectura Diseno e Urbanismo de Buenos Aires), Roberta Lucente dell’Università degli studi della Calabria, Carlo Moccia (Politecnico di Bari) Maurizio Oddo (Università Kore di Enna), Renato Partenope (Università degli studi La Sapienza di Roma), Chen Wei Bin e Chun Lin Lee (Chinese Culture University di Taipei), Laura Thermes e Antonello Russo (Università Mediterranea di Reggio Calabria).
Ogni laboratorio si occuperà di un tema e il compito sarà quello di fornire un progetto, ovvero alcune linee guida d’indirizzo per un’eventuale strategia d’intervento. Laura Thermes, chiarisce: “A noi farebbe molto piacere se durante il laboratorio gli abitanti di Chiaramonte venissero a trovarci”. Infatti, il calendario prevede 14 giorni di incontri, conferenze e dibattiti serali che si svolgeranno o all’interno degli ex locali del Giudice di Pace (Corso Umberto) o ai Giardini Comunali.
I progetti presentati resteranno a disposizione del Comune di Chiaramonte: ciò non significa che si tramuteranno automaticamente in progetti veri e propri, in quanto si tratta soltanto di idee messe su carta. L’architetto Thermes, spiega: “Lo scopo è quello di valorizzare ciò che già esiste. Ad esempio, la cinta muraria di Corso Kennedy non ha una grande qualità architettonica, però ha un suo significato. L’ex hotel “La pineta” non è stata un’opera del tutto negativa: quell’edificio interpreta bene la storia di questo paese. Bisogna rileggere le cose nella loro positività”.