La Polizia di Stato interviene su richiesta dei residenti e mette i sigilli alla porta di una “casa chiusa” in pieno centro a Ragusa. La prostituta: “faccio questo lavoro da anni e giro per tutta l’Italia; almeno un paio di mesi li passo qui”. Il proprietario dell’immobile: “avevo immaginato ma non ero sicuro di cosa facessero li dentro”. I clienti: “è una mia amica, ero qui di passaggio, volevo solo salutarla”. La Squadra Mobile nel 2014 ha individuato e chiuso 13 “case del piacere”. All’interno trovati accessori per rapporti sessuali di ogni tipo. Indagini in corso su chi favorisce e sfrutta i soggetti dediti alla prostituzione. La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha individuato una “casa chiusa” in Via Pier delle Vigne, in pieno centro storico a Ragusa. In corso verifiche sulla regolarità del contratto e della documentazione presentata dal proprietario dell’immobile al fine di contestare le sanzioni amministrative previste. Nel 2014 sono 13 gli immobili oggetto di controllo che erano stati adibiti a “case del piacere” dai proprietari e/o dai locatari. Anche in questo caso i residenti erano esasperati ed avevano segnalato il tutto al personale della Polizia di Stato chiamando il numero di pronto intervento “113”. Considerata l’incisività dei controlli della Squadra Mobile e della Squadra Volanti disposti dal Sig. Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, le segnalazioni erano diminuite ma questa estate sono riprese. Lo sfogo dei residenti è stato subito raccolto dal personale della Sala Operativa che ha informato gli investigatori della Squadra Mobile che sin da subito hanno inviato una pattuglia per verificare la notizia ricevuta. Avuto contezza di quanto riferito, è stato predisposto un servizio di osservazione.
Alle ore 18.00 di ieri, la Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile ha effettuato un’altra attività di osservazione davanti l’abitazione che è durata pochi minuti, difatti il primo cliente e’ arrivato poco dopo. Tra i clienti (in questi giorni) vi erano giovani ed anziani, insospettabili padri di famiglia o professionisti che temporaneamente si trovavano a Ragusa per lavoro. Il ventenne trovato all’intero dell’abitazione ha riferito di essere solo un amico di passaggio ma comunque è stato identificato e convocato in Questura per chiarire il rapporto con la donna ed un suo eventuale coinvolgimento nel reato di favoreggiamento della prostituzione.
La stessa prostituta ha riferito negli uffici della Squadra Mobile di far pagare cifre che vanno da 50 a 500 euro, “dipende da quello che vuole il cliente, per prestazioni “particolari” il prezzo sale e dipende anche dal tempo che vuole che gli si dedichi”.
All’interno dell’abitazione sono stati trovati “accessori” di tutti i tipi, falli di gomma, vibratori, gel lubrificanti, unguenti afrodisiaci, fruste, cinghie e corpetti sado-maso.
Al termine del servizio di Polizia, la Squadra Mobile unitamente al personale della Squadra Volante accompagnava in Questura la donna ed i clienti, convocando contestualmente il proprietario dell’immobile. Il proprietario ha asserito di non essere a conoscenza del fatto che all’interno dell’abitazione di sua proprietà (unitamente al cognato) si consumassero rapporti sessuali a pagamento ma aveva avuto qualche sospetto. Gli investigatori hanno comunque appurato che i proprietari dell’immobile hanno stipulato un contratto con una donna straniera (al momento irreperibile) che è in corso di verifica di regolarità con le norme vigenti.