di Veronica Barbarino
Ragusa e Favara, due città siciliane distanti 130 chilometri ma vicinissime negli obiettivi si sono incontrate con lo scopo di scambiarsi idee, progetti e prospettive di natura culturale. Dall’unione di due realtà, il Farm Cultural Park di Favara, primo distretto culturale in Sicilia ormai affermato da anni e il recente Progetto OVO messo in piedi da un piccolo gruppo di innovatori ragusani, è nata l’idea di riqualificazione artistico-culturale, queste due città sono entrate in contatto proprio per imparare l’uno dall’altra, per stimolarsi vicendevolmente per importare ed esportare esperienze. Una brillante iniziativa perchè in grado di valorizzare il patrimonio del nostro territorio e le prospettive di sviluppo turistico. Percorsi d’arte, creatività ed innovazione al centro di questo progetto scandito da due appuntamenti, il 24 agosto presso i sette cortili a Favara e il 22 settembre all’interno del giardino della Sacra Famiglia a Ragusa.
Due incontri ricchi di argomenti: dall’innovazione sociale in ambito artistico all’organizzazione, dall’economia alla rigenerazione urbana, dall’architettura al design, dalla grafica all’illustrazione, dalla fotografia all’arte urbana, così da farsi contagiare e contagiare dal coinvolgente gruppo di Favara capace di far guardare la realtà sotto occhi diversi. Incontri stimolanti e laboratori creativi per migliorare i nostri spazi urbani e renderli fruibili, vivi e a disposizione dei cittadini. Il Progetto OVO vuole partire da questo interessante momento di confronto e collaborazione per divenire motore propulsore di iniziative culturali che valorizzino la realtà iblea a partire dal quartiere da dove è nata l’idea. Per questo è stato necessario conoscere, ed è stato naturale rivolgersi al pioniere dei mecenati di oggi: il notaio Andrea Bartoli, fondatore del Farm Cultural Park. Lui e sua moglie, l’avvocato Floriana Saieva, sono riusciti a realizzare un polo artistico culturale ormai riconosciuto. Sette piccoli cortili che ospitano palazzi di matrice araba situati nel centro storico di Favara sono, ormai da 4 anni, la sede di un centro culturale dove, oltre le istallazioni permanenti d’arte contemporanea, vengono periodicamente allestite mostre pittoriche, presentati libri, attivati corsi di architettura.
Scopo del Farm Cultural Park è infatti quello di trasformare il Paese nella seconda attrazione turistica della provincia di Agrigento dopo la Valle dei Templi. Un progetto che va oltre le amministrazioni comunali, non spende soldi pubblici e coinvolge la gente. Sono molteplici gli esempi da cui il notaio di Favara ha preso spunto: da Palais de Tokyo a Parigi a Place Jemee El fna a Marrakech, per finire con il mercato di Cameden Town a Londra. Un solo contenitore con un unico imperativo: coinvolgere. Certo non sarà facile realizzare quest’arduo progetto nella città di Ragusa, ma i ragazzi del progetto OVO stanno già iniziando a buttar giù le basi. Tocca ai ragusani adesso comprendere la validità del programma e dare il proprio apporto, quindi artisti, design, interessati e curiosi non avete che da rivolgervi al negozio Le Formiche Store di via M. Kolbe 3 per avere tutte le info a voi necessarie.
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