Il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Vito Fornaro, in un comunicato ufficiale, torna sulla questione dell’elezione dei revisori dei conti. Come si ricorderà, infatti, durante la seduta del consiglio comunale del 4 dicembre, si è consumato in aula l’ennesimo scontro fra maggioranza e opposizioni. In particolare, il consigliere Salvatore Occhipinti, è risultato essere imparentato con un candidato revisore. Il gruppo “Cambiare per Crescere” ha invitato il consigliere ad uscire dall’aula, dichiarando che la sua presenza era incompatibile con l’elezione. Il consigliere, invece, è rimasto. Questa situazione, seppur alla fine della votazione dei revisori il “parente” non è stato eletto, ha fatto parecchio discutere i membri della maggioranza fedele a Fornaro.
Oggi, il primo cittadino non esita a definire l’episodio “un giallo” e non usa mezzi termini per definire i suoi avversari politici: “Malgrado la palese incompatibilità dichiarata dal consigliere Salvatore Occhipinti per la presenza di un parente tra i candidati, nonostante il parere del segretario comunale in merito alla condizione di incompatibilità, con l’appoggio dell’ex sindaco Nicastro e del presidente del Consiglio Battaglia, lo stesso Salvatore Occhipinti resta in aula. Una mossa azzardata giustificata dall’intento, successivamente confermato, delle opposizioni di cambiare il metodo di votazione per accaparrarsi i tre revisori”.
Secondo il sindaco, dunque, l’aver utilizzato il metodo delle tre votazioni piuttosto che quello della votazione unica, avrebbe avuto un significato ben preciso. Il sindaco, infatti, continua: “Ed è proprio nella fase della votazione, non palese, che la vicenda si tinge di giallo. Con 8 voti, infatti, viene eletto non il nipote del consigliere Occhipinti bensì il titolare dello studio per cui lo stesso lavora”. A fine nota, il sindaco commenta: “Si tratta di un episodio di squallida lottizzazione, figlio dello stesso metodo che nei venti anni precedenti alla mia elezione ha consentito il mantenimento di equilibri di potere. D’altronde i personaggi sono uguali e la macchina del fango messa in atto nei miei confronti in questi mesi ne è la dimostrazione palese. Un altro stimolo, comunque, ad andare avanti nell’allontanamento dalla vita pubblica di chi della politica ha fatto un mestiere a scapito della città e dei suoi interessi”.