Cane e gatto. Proprio non riescono a sopportarsi, almeno in aula, il vicepresidente del Consiglio comunale, Zaara Federico, e il consigliere comunale Angelo Laporta. Ogni scusa è buona per non mandarsele a dire. L’ultima appena giovedì scorso, durante la recente seduta del civico consesso. Laporta ha da ridire sulla risposta riservatagli dall’assessore Stefania Campo in ordine alla questione luminarie a Marina di Ragusa (“troppo poche, allora i soldi destiniamoli alle famiglie che hanno di bisogno”). Federico, che sostituisce il presidente Gianni Iacono, interviene e lo stoppa, quest’ultimo non gradisce, risponde e ne nasce un battibecco animato. Viene tirata in campo la maleducazione, con reciproche accuse che rimbalzano da un lato all’altro dell’aula. Alla fine (dura qualche minuto il concitato litigio), Federico ammonisce un irruento Laporta e lo avverte che farà ricorso all’autorità pubblica, leggasi vigili urbani, per farlo accompagnare fuori dall’aula se ancora continuerà a disturbare il regolare andamento dei lavori. Laporta ribatte, replica per le rime, chiarisce: “E’ un mio diritto intervenire quando si dicono fesserie”. Ma la vicepresidente Federico non lascia passare nulla, soprattutto quando si tratta di Laporta. Tra i due, non corre buon sangue, ormai è chiaro. E ogni occasione è buona per scambiarsi frecciate al veleno e battute al vetriolo.