Le proteste (è di qualche ora fa la presa di posizione dell’ex segretario del Pd cittadino, Giuseppe Calabrese) non fermano l’iter del piano di spesa della legge 61/81 per l’anno 2014.
Lo strumento di programmazione della legge su Ibla dovrebbe essere analizzato e, quindi, approvato nel corso della seduta del Consiglio comunale già programmata per il 15 dicembre.
La commissione consiliare Risorse si è riunita martedì pomeriggio per prendere atto dei contenuti del piano in questione. Sono quattro milioni di euro che saranno spesi rispettando il consueto principio del venti per cento da destinata al centro storico superiore della città, vale a dire 736mila euro. Alla seduta hanno partecipato il vicesindaco Massimo Iannucci, che già aveva illustrato i contenuti del piano alla stampa, il dirigente del settore Assetto e uso del territorio, Marcello Di Martino, il funzionario dell’Utc, Salvatore Leggio. C’era anche il presidente del collegio dei revisori dei conti, Giuseppe Rosa.
Il piano non ha ricevuto il voto favorevole della commissione. I rappresentanti delle opposizioni si sono astenuti, voto contrario per i consiglieri Migliore e Mirabella. Ma, naturalmente, questa presa di posizione non è vincolante per lo strumento che potrà essere presentato in aula e sottoposto all’attenzione dell’intero civico consesso sebbene la maggioranza, per bocca del consigliere Massimo Agosta, tra l’altro presidente della commissione Risorse, abbia già fatto sapere che intende apportare alcune migliorie al piano attraverso la presentazione di specifici emendamenti.
C’è da sciogliere il nodo dei residui degli anni precedenti. E in commissione il consigliere Maurizio Tumino ha ricordato che “l’Amministrazione Piccitto è da 18 mesi al governo e che, su questo aspetto, è arrivata l’ora di fare definitivamente chiarezza. Ci sarebbero circa nove milioni di euro che aspettano una collocazione, una destinazione finale. Chi se ne occuperà? In che modo queste somme potranno essere riutilizzate per i nostri centri storici?”. Interrogativi, almeno per il momento, destinati a rimanere senza risposta.