104 intercettati a bordo di un gommone in acque internazionali soccorsi da un mercantile; a bordo con loro il cadavere di un giovane del centro Africa. L’uomo è morto per asfissia da annegamento, intervenuta successivamente alla perdita di coscienza per le esalazioni di idrocarburi. Fermato lo scafista gambiano reo confesso. 193 gli scafisti arrestati nell’ultimo anno nel territorio di Ragusa. L’Ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa, unitamente alla Polizia Scientifica ed all’Ufficio Immigrazione hanno completato l’identificazione di tutti i migranti sbarcati. Alcuni degli ultimi arrivati sono stati trasferiti immediatamente in altre strutture siciliane a bordo di pullman. BOJNG Kebba, nato in Gambia nel 1989 è stato riconosciuto come colui che ha condotto il gommone sul quale erano stipati 104 migranti. Raccolti gravi indizi di colpevolezza a suo carico grazie alle testimonianze. Messo davanti ai fatti commessi, l’uomo è ammesso le proprie responsabilità agli investigatori, quindi, è stato sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria. È responsabile di aver condotto il gommone dalle coste libiche fino a quando non è stato intercettato da una mercantile. Purtroppo un giovane migrante ha perso la vita durante la traversata e per questo motivo lo scafista dovrà rispondere anche del reato di morte come conseguenza di altro delitto. I migranti a bordo del gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo.
I FATTI
In data 23 dicembre alle ore 14,00 la nave mercantile HAPPY VENTURE battente bandiera maltese, ha recuperato a sud dell’isola dei cavalieri 4 gommoni per un totale di 368 migranti proveniente quasi tutti dal centro africa. Durante il soccorso di un gommone con a bordo 104 persone i marittimi si avvedevano che vi era il corpo senza vita di un giovane centro africano riverso al centro del natante con la faccia in giù. Recuperati tutti i migranti ed il cadavere, i passeggeri venivano trasferiti a bordo di una nave militare italiana che li conduceva al porto di Pozzallo il 26 dicembre alle ore 11,00 circa. Il cadavere veniva trasportato presso la camera mortuaria del cimitero di Pozzallo dove veniva effettuata l’identificazione dalla Polizia Scientifica mediante l’acquisizione delle impronte digitali e l’ispezione cadaverica da parte del medico legale, così come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa. Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine) – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Guardia di Finanza dopo 16 di lavoro hanno continuativo hanno fatto luce su quanto accaduto in mare, identificando tra l’altro lo scafista del gommone e le cause della morte di un giovane del centro Africa. Grazie all’intervento della Polizia Scientifica e del medico legale è stato possibile appurare quali fossero le cause che hanno portato alla morte un giovane migrante così come confermato dagli altri passeggeri.
Purtroppo i migranti stipati all’interno del gommone sono costretti a respirare le esalazioni della benzina contenuta in alcuni bidoni lasciati aperti che servono ad alimentare il piccolo motore fuoribordo. La benzina il più delle volte si rovescia all’interno del gommone creando una miscela ustionante per i migranti, fatta di acqua di mare e idrocarburi. Le esalazioni spesso portano i migranti (già fortemente debilitati) alla perdita di coscienza ma il più delle volte si riprendono e continuano il viaggio. In questo caso, così come in decine di casi già accaduti in questi mesi, il migrante si è adagiato al centro del gommone quasi come se volesse riposare. Purtroppo il giovane era svenuti con la faccia in giù ed ha inalato acqua e benzina, miscela che è andata direttamente nei polmoni provocando il fattore morte ovvero l’asfissia da annegamento.
Quanto accaduto oltre che ricostruito dalla Polizia Scientifica e dal medico legale è stato confermato agli investigatori dai passeggeri superstiti. Lo scafista messo davanti all’evidenza dei fatti non ha smentito i testimoni confermando le proprie responsabilità aggiungendo che della morte del migrante non si era accorto perché credeva dormisse.
Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato quasi 50.000 dollari, 400/500 a migrante.
LA CATTURA
Le indagini condotte dagli investigatori durate più di 18 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato lo scafista che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica è stato condotto presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea.
Nell’ultimo anno sono stati arrestati 193 scafisti dalla Polizia Giudiziaria.