Raffica di perquisizioni nel corso della nottata appena trascorsa in tutta la giurisdizione della Compagnia di Vittoria: sgominata banda dedita alla commissione di furti e di ricettazione composta da 9 persone, tra i quali 4 minori, tutte deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa e a quella presso il Tribunale per i Minorenni di Catania. Sono stati scoperti 7 furti perpetrati a Comiso tra ottobre 2014 e gennaio 2015 a danno di scuole, esercizi commerciali e abitazioni private, e recuperate attrezzature tecnologiche del valore di oltre 30.000 euro. Sono i risultati dell’attività di contrasto dei reati predatori che i Carabinieri, nell’ambito dei servizi di controllo predisposti in tutto il territorio ragusano dal Comando Provinciale, hanno portato a termine durante la nottata, a partire dalla mezzanotte fino alle prime luci dell’alba, nel territorio del comune di Comiso e nella frazione di Pedalino. Un’operazione che ha comportato il dispiegamento di 15 pattuglie e di oltre 30 militari. In particolare, dopo un’attenta attività di monitoraggio protrattasi per diverse settimane, basata anche sull’acquisizione di filmati di videosorveglianza di istituti pubblici e privati, i Carabinieri della locale Stazione sono entrati in azione in diverse abitazioni di rumeni insospettabili che, assieme ai 4 minorenni, dopo aver rubato il materiale tecnologico, provvedevano a rivenderlo “sottobanco”: sono stati così recuperati, abilmente nascosti nei garage già impacchettati e pronti per essere rivenduti, 5 computer portatili, 3 televisori di ultima generazione, 1 impianto stereo, 1 computer multifunzione e 1 modem, il tutto sottoposto a sequestro. In particolare, i Carabinieri hanno denunciato a piede libero alla Procura iblea 5 maggiorenni rumeni:
– F. N. I., 25enne disoccupato, pregiudicato;
– G. T. U., 37enne casalinga, incensurata;
– G. M. I., 19enne operaio, incensurato;
– I. N. M., 25enne, casalinga, incensurata;
– L. V., 43enne casalinga, incensurata.
E hanno deferito in stato di libertà 4 minorenni alla competente Procura etnea, di età compresa tra i 15 e i 16 anni. Le indagini, tuttora in corso, sono suscettibili di ulteriori sviluppi: stanno proseguendo le operazioni per il riconoscimento della refurtiva finalizzate alla contestuale restituzione dei beni illecitamente sottratti ai legittimi proprietari.