Era il 18 gennaio del 1994: i carabinieri Vincenzo Garofalo e Antonino Fava prestavano servizio presso il Nucleo Radiomobile della Compagnia di Palmi, quando rimasero vittime di un agguato di stampo mafioso a Scilla, provincia di Reggio Calabria, crivellati da una raffica di colpi di mitraglietta calibro 9 e kalashnikov. Vincenzo Garofalo aveva 31 anni, mentre Antonino Fava ne aveva 36.
Sono trascorsi 21 anni da quella tragica notte e da quell’eccidio e i due militari, medaglie d’oro al valore militare alla memoria, oggi sono stati ricordati durante una toccante cerimonia di commemorazione. Stamani a Donnalucata città natale di Garofalo, nella piazza dedicata al militare, si è svolta alla presenza dei familiari dei due militari, la cerimonia di commemorazione a cui hanno presenziato il Prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Ten. Col. Sigismondo Fragassi, il Questore di Ragusa, Giuseppe Gammino, ed altre autorità provinciali e locali.
La commemorazione è cominciata con un momento di preghiera del Sacerdote Don Nello Garofalo della parrocchia S. Caterina da Siena di Donnalucata. Successivamente, in quella piazza, presso il monumento eretto ai due martiri, è stata deposta una corona di alloro sulle note del silenzio, a rendere cosi più suggestiva e significativa la cerimonia a cui hanno assistito, con commozione, anche tanti concittadini di Garofalo.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ragusa, Tenente Colonnello Sigismondo Fragassi, che ha ricordato gli attimi di quel 18 gennaio 1994 in cui persero la vita i due militari.