Furti e danneggiamenti ad opera di malviventi sono una seria minaccia per tutti gli ispicesi. Nessuno può dirsi sicuro: il problema si estende dalle campagne al centro città. Perché la nostra città non ha una rete di telesorveglianza? Perché l’organico delle forze di controllo e sicurezza del territorio non viene incrementato? Perché il ministro Alfano, accolto festosamente a Palazzo Bruno da tutta la giunta comunale non più di 6 mesi fa, continua a dire, sollecitato più volte dalle nostre forze in Parlamento, che nel territorio “i reati non sono aumentati”? Cosa fa e cosa dovrebbe fare l’autorità locale massima di Pubblica Sicurezza di un comune?
Questi gli interrogativi a cui hanno risposto, domenica 18 Gennaio, Marialucia Lorefice, portavoce a 5 Stelle della camera dei deputati, Paolo Borrometi, Giornalista e Giorgio Pluchino, segretario SILP Ragusa (Sindacato Italiano Lavoratori della Polizia); moderatore dell’incontro Gianluca Genovese attivista del gruppo ispicese del Movimento 5 Stelle. Primo intervento quello di Marialucia Lorefice la quale ha segnalato come i dati ministeriali concernenti la situazione a Ispica e in provincia non sono veritieri quando parlano di riduzione della criminalità, nel 2014 rispetto all’anno precedente, in quanto non si calcolano i problemi di microcriminalità nel territorio.
Occorre quindi, afferma la Lorefice, controllare il territorio in maniera più efficace e affermare i principi di giustizia tramite la certezza della pena per chi delinque; più forze dell’ordine e meno tagli nel settore sicurezza. Non possono certo bastare le mille unità disponibili in provincia considerando anche quanto risulta impegnativo presidiare l’aereoporto di Comiso e il porto di Pozzallo senza ulteriori forze di polizia. Altra possibilità per migliorare la percezione di sicurezza nelle persone potrebbe essere la creazione di un numero verde comune tra le forze dell’ordine insieme a un impegno comune per la segnalazione dei vari disagi alla prefettura.
Secondo intervento dell’incontro è stato quello di Giorgio Pluchino che, sollecitando maggiore impegno delle istituzioni nella salvaguardia del territorio ispicese e della provincia di Ragusa, ha rimarcato la necessità di più uomini delle forze dell’ordine nel territorio. Le forze dell’ordine, continua Pluchino, devono comunque essere rispettate, equipaggiate e retribuite al meglio e non possono continuare a subire tagli lineari; questa è la prima soluzione per una maggiore sicurezza e un efficace pattugliamento del territorio. Altro intervento possibile, sollecitato da Pluchino alle istituzioni, è quello dell’unificazione dei corpi di polizia e della divisione del territorio per competenze (come avviene in Francia) evitando incomprensioni tra differenti corpi di forze dell’ordine; inutile quindi la militarizzazione del territorio in quanto ciò che occorre è la vicinanza tra cittadini e forze di polizia.
Per quanto concerne Ispica è stato evidenziato da Gianluca Genovese come la condizione di insicurezza legata ai numerosi eventi criminosi si deve combattere con uno stato più forte e una amministrazione più vigile con mezzi moderni e sofisticati come potrebbe essere la realizzazione di un sistema di videosorveglianza in città. Altro dato importante è che non si risolvono i problemi di sicurezza a Ispica eliminando la caserma della guardia di Finanza nella zona costiera della Marza, come è stato invece fatto, perché si tratta di una zona bersagliata da furti e scassi sempre più spesso.
Ultimo intervento quello del giornalista Paolo Borrometi il quale ha sollecitato la cittadinanza a reagire alla forte criminalità evitando quella difesa personale e fai da te che ci porterebbe semplicemente in un far west; occorre invece spronare le istituzioni e la politica ad avvicinarsi alla gente; soprattutto quando si tratta della sicurezza.
L’incontro si è concluso con una proposta sulla sicurezza locale basata sulla comunicazione costante tra comuni e prefettura che già il movimento ha effettuato in provincia; ma ciò non basta ci vuole la forza di denunciare qualunque atto criminoso per allertare sempre forze dell’ordine e cittadinanza.