Consiglio comunale movimentato, una volta tanto per fattori esterni, quello di giovedì sera. A palazzo dell’Aquila, i rappresentanti del neocomitato animalista “Diritti a quattro zampe” che, con tanto di cuccioli al seguito, hanno inscenato una sorta di sit in di protesta nell’androne. L’obiettivo, come da più giorni i componenti dell’organismo si sforzano di sottolineare, è quello di fare in modo che l’Amministrazione comunale ritiri il bando che, di fatto, rischierebbe di privatizzare il rifugio sanitario cittadino. Una scelta improvvida, per gli animalisti, che sconfesserebbe il lavoro fin qui svolto dall’Aida, l’associazione che ad oggi ha gestito la struttura, e aprirebbe le porte ad un futuro ricco di incertezze.
Ma da quest’orecchio l’Amministrazione non vuole sentirci. E tramite l’assessore al ramo, Stefania Campo, ha chiarito, anche agli stessi rappresentanti del comitato, che di ritirare il bando neppure se ne parla e che la Giunta Piccitto proseguirà dritta per la propria strada. A proposito di protesta, senz’altro più pirotecnica quella tenutasi all’interno dell’aula con i lavoratori dell’impresa ecologica Busso, la ditta che gestisce il servizio di igiene ambientale sul territorio comunale, che hanno chiesto all’Amministrazione comunale di regolarizzare i pagamenti alla Busso, circostanza che, in pratica, determina un ritardo nell’erogazione degli stipendi.
E’ stato l’assessore al ramo, Antonio Zanotto, che ha cercato di spiegare, ai consiglieri comunali che avevano sollevato la questione, quali sono le procedure tecniche seguite. Un inizio di spiegazione che, però, non ha riscontrato il favore dei lavoratori. Tanto è vero che da alcuni tra questi sono volate parole grosse all’indirizzo dell’assessore il quale, a un certo punto, è stato costretto ad interrompere il proprio intervento. Lo stesso Zanotto, a quanto pare, aveva incontrato, prima, in separata sede, le maestranze. Ma il confronto non era stato idilliaco. E l’assessore ne era uscito fuori con le ossa rotte, metaforicamente parlando.