Da una rissa all’altra. Se sabato sera è stata Santa Croce a fare da cornice ad un episodio violento sfociato in una violenta lite che ha causato quattro arresti, Ragusa ha emulato, in piccolo, l’impresa 24 ore dopo. Intorno alle 20,30 di domenica, infatti, agenti delle volanti e della polizia municipale sono stati chiamati in corso Italia, quasi a metà altezza, per sedare un alterco che ha avuto per protagonista un migrante e un altro soggetto ancora in corso di identificazione.
E’ rimasto coinvolto anche un fuoristrada che è stato poi portato via da un carro attrezzi. Le forze dell’ordine stanno cercando di indagare sui contorni della vicenda per capire che cosa è accaduto. Una cosa è certa, però. E cioè che i problemi con i migranti, e nessuno ci tacci di razzismo, sono ormai all’ordine del giorno. Da Modica (è di appena l’altro ieri l’episodio del tunisino ubriaco che ha sfasciato mezzo pub, tra l’altro lo stesso che aveva scassato le telecamere di videosorveglianza di fresca installazione nel quartiere San Paolo) a Vittoria, passando per la cittadina camarinense e non trascurando, naturalmente, il capoluogo.
Nessuna realtà iblea, allo stato attuale, può dirsi esente da problemi legati alla criminalità (a proposito, a Ragusa era stato beccato appena qualche ora prima un albanese che aveva tentato un furto in appartamento in via del Plebiscito), piccola o grande che sia. E’ una nuova dimensione con cui tutti, purtroppo, dobbiamo fare i conti. E visto che l’area iblea, da questo punto di vista, è sempre stata sonnecchiosa, anche perché non accadeva quasi niente, ora bisognerà darsi una svegliata e sintonizzarsi completamente su altre frequenze. Per quanto riguarda la rissa di corso Italia, è necessario attendere la definizione delle indagini da parte di chi è intervenuto. Ma una cosa è certa. E cioè che non passa giorno senza che la presenza della comunità straniera nell’area iblea non diventi fonte di problemi anche seri. Che fare?