Situazioni pesanti al mercato ortofrutticolo di Vittoria. Come se non bastassero le accuse di presunte infiltrazioni mafiose o la scelta del direttivo dell’associazione dei concessionari di dimettersi in blocco, ci pensa anche la cronaca a disegnare un quadro ancora più impietoso. In casi del genere, sarebbe meglio scegliere il silenzio. Ma è proprio perché questo episodio si innesca in un quadro molto articolato e complesso che è opportuno rendere noto che uno dei commissionari più in vista della struttura di contrada Fanello ha deciso di togliersi la vita. E’ Luigi Giacchi, 64 anni, titolare del box numero 34, che poco prima di mezzogiorno, lunedì scorso, ha deciso di farla finita.
Quale sia la ragione, se ha a che vedere con la propria attività e con eventuali difficoltà economiche, o se attiene ad altre motivazioni, saranno le indagini della polizia, sul posto dopo che è stato lanciato l’allarme, ad appurarlo. Una cosa è certa. E cioè che Giacchi, prima che succedesse il dramma, ha scambiato le solite quattro chiacchiere con i colleghi. E nulla lasciava presagire quello che poi sarebbe accaduto. A fare la macabra scoperta (l’uomo è stato trovato rinchiuso nel bagno del proprio box, dopo essersi impiccato) uno degli amici di sempre che si è insospettito per tutto quel silenzio e che ha chiamato più volte Giacchi sino a comprendere quello che era accaduto.
C’è stato pure il tempo di trasportare l’imprenditore sino all’ospedale Guzzardi dove, però, i sanitari non hanno potuto fare altro se non constatarne il decesso. La salma, nelle prossime ore, sarà restituita ai familiari per le esequie funebri. Nessuno può dire quale il perché di questa scelta drammatica e non sta a noi indagare. Quello che, però, vogliamo rilevare è che lo stillicidio di persone per bene (perché tale era Luigi Giacchi) che sentono sulle proprie spalle il peso di non potercela fare è diventato davvero preoccupante. Lo scollamento sociale continua come se nulla fosse. E nessuno ritiene di dovere intervenire. Si rischia di dovere fare i conti con un disastro di dimensioni colossali.