“Signor Presidente, il mio nome è Salvatore Paravizzini, in nome e per conto del Comitato Cittadino Apartitico per la Salute e l’Ambiente denominato “ChiaramonteSottoAttacco – NoMuos”, rivolgiamo a Lei un accorato appello…”
Inizia così la lettera che il rappresentante del comitato cittadino “ChiaramonteSottoAttacco”, Salvatore Paravizzini, ha inviato stamani al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il comitato e tutto il popolo No Muos, proprio non ci sta. Non ci sta a far passare sotto silenzio la storica sentenza che il TAR di Palermo ha emesso il 13 febbraio contro l’installazione del Muos e che lo ha dichiarato nocivo per la salute. Non ci sta a far rimbalzare quella sentenza contro il solito muro di gomma. Ricordiamo, infatti, che il 4 aprile anche Chiaramonte si unirà alla manifestazione nazionale indetta a Niscemi.
Per tutti questi motivi, il comitato cittadino ha deciso di scrivere al Presidente Mattarella, specificando la motivazione: “Affinché si faccia garante della Nostra Costituzione, dell’Autonomia dei Poteri dello Stato e dei Principi fondatori che furono dei Padri Costituenti”. Portare l’attenzione della massima carica dello Stato sulla questione: questo, infatti, l’obiettivo principale.
La lettera, infatti, continua: “Chiediamo gentilmente la Sua attenzione in merito alla questione siciliana del M.U.O.S. ( Mobile User Objective System ), un modernissimo sistema di telecomunicazioni satellitari della marina militare americana, collocato dentro la base NRTF 8 di Niscemi, provincia di Caltanissetta”.
Nella lettera, vengono ripercorse le principali tappe che hanno portato alla situazione attuale: “Il 13 febbraio 2015, a seguito del ricorso del Popolo No Muos contro la “revoca delle revoce” delle autorizzazioni da parte del Governo Crocetta, il TAR Sicilia dichiara e certifica abusivo il M.U.O.S. perché privo di autorizzazioni, potenzialmente nocivo per la salute dei cittadini in violazione del “Principio di precauzione”, pericoloso per la strumentazione dei vicini aeroporti di Comiso e Catania e degli aerei in transito in quelle rotte. Dopo 13 giorni, il 26 febbraio, un convoglio di mezzi con a bordo militari americani e operai viene scortato dentro la base NRTF 8 di Niscemi, testimoni le mamme No Muos e altri attivisti che presidiavano i cancelli di entrata. Dopo qualche ora il M.U.O.S. era in movimento e gli operai lavoravano nell’area di istallazione; tale attività si è ripetuta nei giorni seguenti e fino ad oggi. Nel frattempo i legali del Popolo No Muos hanno attivato le procedure moratorie presso il Ministero dell’Interno, la Questura di Caltanissetta e ai vari comandi delle Forze dell’Ordine. Nonostante ciò, il risultato che si è ottenuto è che il M.U.O.S. risulta palesemente in movimento e gli operai lavorano regolarmente al suo completamento, il tutto a distanza di un mese dalla sentenza del TAR Sicilia. Inoltre, in data 17/03/2015, il Ministero della Difesa ha ricorso contro la decisione del TAR Sicilia, minacciando la Regione siciliana di ingenti sanzioni economiche e chiedendo l’immediata sospensione degli effetti della sentenza.
La lettera si conclude con un accorato appello rivolto direttamente a Mattarella: “Rivolgiamo a Lei, Presidente della nostra amata Repubblica, il nostro sentito appello affinché i diritti di ogni cittadino italiano non vengano calpestati per interessi non comuni, consapevoli del ruolo che Lei ricopre e certi della Sua integrità morale e costituzionale. La legge è uguale per tutti e il Diritto a vivere in salute è di ogni individuo, Lei Signor Presidente ne è Garante e per questi motivi Le chiediamo di attenzionare la questione posta, nel rispetto certo della Madre Costituzione e delle basi fondanti che legano un Popolo ai principi di civiltà”.
Salvatore Paravizzini, commenta così le motivazioni che hanno spinto il comitato a scrivere al Presidente Mattarella: “La storia del Muos è stata, dall’inizio ad oggi, un costante susseguirsi di eventi in cui si incrociano le azioni delle Istituzioni, della Us Navy, del movimento No Muos e suoi attivisti, degli avvocati di parte, della magistratura. Soprattutto dalla sentenza del TAR Sicilia del 13 febbraio 2015 che dichiarava il Muos abusivo e potenzialmente nocivo per la salute dei cittadini siciliani, si sono susseguite probabili violazioni della stessa da parte di altre Istituzioni; basta ricordare le parabole in movimento dal 26 febbraio ad oggi e il ricorso presentato dal Ministero della Difesa contro la sentenza, basato sull’illegittimità delle associazioni e comitati ricorrenti in quanto non a carattere nazionale e comunque costituite da pochi anni. Per tali motivi, visto anche l’assenza di coordinamento fra le varie Istituzioni, il Comitato Cittadino ChiaramonteSottoAttacco-NoMuos ha deciso di porre la questione al Presidente della Repubblica, massima autorità garante della Costituzione. Noi crediamo nel rispetto del principio fondante della democrazia, ossia la legge è uguale per tutti”.
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