Nudo, senza biancheria intima. Con i pantaloni abbassati sino alle ginocchia. Dinanzi all’ospedale Busacca di Scicli. Dove, a quanto pare, si recava quotidianamente per farsi controllare la pressione. Lo scatto galeotto ha fatto il giro dei telefoni di mezza città considerato che è stato utilizzato il sistema di messaggeria telefonica più noto al mondo, quello di whatsapp. Una situazione incresciosa. Ancora di più, se possibile, visto che il protagonista di quello che forse intendeva essere uno scherzo ma che, invece, si è trasformato in un presunto reato è un quarantenne disabile, M. R., conosciuto da tutti nell’ambito locale. Lo scatto è stato diffuso senza che l’autore si premurasse di oscurare le parti intime.
Ma il gioco, se gioco lo si può chiamare, ha avuto un esito che rischia di sfociare nel penale visto che il legale della famiglia, l’avvocato Teo Gentile, ha presentato querela ai carabinieri nei primi giorni di questo mese. Lo scatto sarebbe stato effettuato nel mese di febbraio. La vittima è già stata ascoltata dai carabinieri i quali hanno preso atto della sua versione dei fatti. E soprattutto hanno accertato chi fosse presente al momento dello scatto e chi, materialmente, lo avrebbe eseguito.
E’ chiaro che adesso l’esito delle indagini sarà reso noto alla magistratura che espleterà i propri adempimenti e assumerà le proprie decisioni. Resta da capire quale il senso di una bravata, se così la si può definire, che non ha alcun motivo d’essere se non quello di dileggiare e denigrare una persona benvoluta da tutta la comunità sciclitana che nei suoi confronti ha sempre assunto una dimensione protettiva anche a causa del suo handicap. Ma, come si dice, la mamma dei cretini è sempre incinta. Per cui ci si stupisce solo fino ad un certo punto.