La Guardia di Finanza ha rinvenuto e sequestrato una raccolta di beni di interesse storico ed archeologico a Comiso. L’attività è stata coordinata e disposta dalla Procura della Repubblica di Ragusa ed in particolare dalla Dott.ssa Valentina Botti – Sostituto Procuratore. Gli oggetti erano in possesso di un comisano che li esponeva all’interno della propria abitazione.
Le Fiamme Gialle, venute a conoscenza della possibile detenzione illecita di beni di interesse culturale hanno individuato il collezionista e la sua casa. Dalla perquisizione eseguita su delega dell’Autorità Giudiziaria sono stati rinvenuti più di 800 reperti di possibile interesse archeologico e storico- artistico.
I beni oggetto di attenzione sono di diversa natura ed epoca: monete, anche provenienti da scavi clandestini, pesi commerciali, lucerne e piatti in terracotta, anfore, statue vasi e portalumi: tutto era esposto nelle diverse stanze della casa.
In tutto si tratta di 837 pezzi di presumibile interesse archeologico, culturale e storico-artistico, dei quali i militari hanno richiesto la provenienza o il titolo di acquisto: i reati presunti, infatti, sono quelli di ricettazione e di illecito impossessamento di beni appartenenti allo Stato.
L’uomo non ha saputo esibire alcuna documentazione in grado di giustificare l’acquisto e la detenzione degli stessi, facendo pertanto scattare il vincolo del sequestro. Alcuni reperti, a causa della loro dimensione e fragilità, sono stati lasciati in possesso dell’indagato, con l’obbligo di prendersene cura e custodirli.
Tutti i beni verranno analizzati da personale specializzato della Soprintendenza per i Beni Artistici e Culturali della Provincia di Ragusa.
L’attività compiuta dalle Fiamme Gialle rimarca le orme di quella eseguita poco meno di un anno fa a Vittoria, sfociata nell’operazione “Fort Knox”, nell’ambito della quale è stata rinvenuta una preziosa raccolta di beni di interesse archeologico, etno – antropologico, storico – numismatico e storico – artistico.